Cronaca

Sfregiate con l’acido, si costituisce la zia

Una faida familiare dietro l’aggressione alle due sorelle napoletane, la donna è stata fermata. Rischia fino a 14 anni di carcere

di Giovanni Vasso -


Sorelle sfregiate con l’acido a Napoli, ieri si è costituita la zia. La donna, una 22enne, si è presentata ieri in Questura, assistita dal suo avvocato. È stata interrogata a lungo dagli inquirenti ai quali avrebbe ammesso di essere stata lei, domenica scorsa a corso Amedeo di Savoia, ad aggredire con il liquido corrosivo le nipoti, di 24 e 17 anni. Avrebbe agito spalleggiata da altre cinque persone, due uomini e altre tre ragazze. Che, per il momento, restano ancora ignoti alle forze dell’ordine.

La giovane donna avrebbe riferito agli investigatori di aver agito per questioni familiari. E quindi avrebbe svelato alcuni dettagli di una storiaccia fatta di presunti abusi verificatisi in una famiglia allargata e problematica. E che si sarebbe trasformata, negli ultimi tempi, in una piccola ma velenosa faida tra parenti. Animata da figlie che litigano tra loro per il padre, di nipoti che finiscono a bisticciare con le zie, di rapporti consunti e deteriorati ormai da troppo tempo. C’è da sottolineare, però, che le dichiarazioni rese dalla giovane donna non avrebbero trovato riscontri. I poliziotti avrebbero anzi ritenuto alcuni degli elementi addirittura in contrasto con il quadro probatorio tracciato finora dagli inquirenti. 

Le indagini, che da subito avevano escluso la pista di una tentata rapina finita male o di un regolamento di conti all’interno delle criminalità organizzata, non si fermano alle dichiarazioni della zia. E ora si stanno focalizzando sulla ricostruzione del contesto familiare. Al vaglio degli inquirenti ci sono anche le chat di Facebook e delle piattaforme di messaggistica istantanea. L’obiettivo è fare chiarezza sullo scenario all’interno del quale è maturata l’aggressione alle due ragazze. Ed è anche per questo che gli investigatori hanno iniziato a considerare, sotto una luce diversa, alcuni episodi verificatisi prima dell’aggressione di domenica scorsa. Che, alla luce del ferimento delle due sorelle, hanno acquisito un nuovo significato. Qualche settimana fa, infatti, era stata data alle fiamme la vettura della ragazza più grande, una Smart.

Proprio lei, la 24enne, sarebbe stata l’obiettivo del raid che sarebbe stato ammesso dalla zia. E solo per una prevedibilissima coincidenza sarebbe rimasta ferita anche la sorella minorenne. La fortuna, per entrambe, è stata che l’acido non le ha colpite agli occhi per pochi millimetri. I danni riportati a causa dell’aggressione non sarebbero gravissimi e la visita del chirurgo plastico, all’ospedale Cardarelli dove le ragazze sono state soccorse, avrebbe rassicurato le ragazze sulla loro convalescenza e sul recupero dei loro tratti somatici.

Intanto la zia 22enne è stata fermata. Dovrà rispondere dell’ipotesi di reato di deformazione dell’aspetto mediante lesioni personali, introdotta nell’ordinamento giudiziario a seguito dell’approvazione in parlamento della legge sul Codice Rosso, a tutela delle donne e di chi subisce maltrattamenti, malversazioni o atti persecutori da parte di parenti, conviventi e persone relativamente “vicine”. La giovane donna rischia una pena che va da un minimo di otto fino al massimo di 14 anni di reclusione.


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