Sharif potrà ricandidarsi a primo ministro del Pakistan
Sharif il “londinese” può tentare lo scacco matto. Situazione tesissima in Pakistan tra colpi di scena giudiziari e il ritorno della minaccia del terrorismo salafita. Con una maggioranza di sei voti favorevoli e uno contrario, la Corte Suprema ha ribaltato una sua precedente sentenza del 2018, stabilendo che sono incostituzionali le interdizioni a vita dalle cariche pubbliche. Il verdetto ha eliminato di fatto l’ultimo ostacolo che impediva all’ex primo ministro, Nawaz Sharif, di candidarsi alle elezioni che si terranno l’8 febbraio. Consultazioni che si svolgeranno con il leader dell’opposizione, Imran Khan, in carcere.
Il tre volte primo ministro e capo della Lega dei musulmani del Pakistan, considerato il favorito per l’assenza forzata di Khan, era stato condannato nel 2017 a 10 anni per corruzione e deposto per il suo coinvolgimento nello scandalo dei Panama Papers. La sentenza aveva fatto scattare per lui il divieto a vita di candidarsi ai sensi della sentenza del 2018. Dopo un periodo trascorso in prigione, nel 2019 aveva scelto di auto-esiliarsi nel Regno Unito, ma lo scorso ottobre era tornato in patria, con numerosi procedimenti penali a suo carico annullati in rapida successione per effetto, secondo gli avversari, di un “pactum sceleris” con l’influentissimo establishment militare.
Secondo la sentenza della Corte Suprema, non è possibile applicare le interdizioni a vita alle cariche pubbliche perché si “riduce il diritto fondamentale dei cittadini di competere nelle elezioni e votare per un candidato di loro scelta”. Il bando può durare al massimo cinque anni.
I benefici della pronuncia non si possono applicare a Khan, per il quale il divieto di concorrere rimarrà valido fino al 2028.
E’ di cinque agenti uccisi e 22 feriti il bilancio di una esplosione avvenuta ieri vicino a un bus della polizia nel distretto di Bajaur, nella provincia di Khyber Pakhtunkhwa. Lo ha confermato il portavoce degli agenti di Bajaur, Israr Ahmed, al sito di Dawn. Dieci delle persone rimaste ferite versano in gravi condizioni e per questo sono state trasferite nell’ospedale di Peshawar. A causa dell’attentato dinamitardo è stata sospesa la campagna di vaccinazione contro la poliomielite, ha spiegato il commissario della divisione Malakand, Saqib Raza.
I Talebani pakistani, i Tehreek-e-Taliban Pakistan, hanno rivendicato l’azione. La formazione islamista ha precisato che l’obiettivo dell’attacco erano gli agenti della polizia e non gli operatori sanitari.
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