Esteri

Sì ai caccia dall’Europarlamento “L’Ucraina deve vincere”

di Ernesto Ferrante -

Roberta METSOLA, EP President meets with Volodymyr ZELENSKY, Ukrainian President


Il Parlamento Europeo si accoda a Jens Stoltenberg e fa un altro passo verso la guerra. In una risoluzione approvata ieri a maggioranza a Strasburgo, chiede di prendere “in seria considerazione” l’invio all’Ucraina di aerei da combattimento, elicotteri, sistemi missilistici e più munizioni. I voti favorevoli sono stati 444, 26 i contrari e 37 gli astenuti. In piena trance “bellicista”, gli eurodeputati vogliono che si continui ad armare Zelensky “per tutto il tempo necessario”.

Tra gli astenuti figurano anche gli eurodeputati del Movimento Cinque Stelle, tra cui la capodelegazione Tiziana Beghin e l’ex vicepresidente dell’Aula Fabio Massimo Castaldo, che si sono espressi in coerenza con la linea del Movimento sull’invio di armi agli ucraini.

Per l’opzione militare ha votato anche il Parlamento norvegese, approvando un corposo pacchetto di aiuti all’Ucraina, da erogare nell’arco di cinque anni. Il suo valore complessivo è di 75 milioni di corone, pari a 7 miliardi di euro. La tranche di quest’anno verrà divisa a metà fra forniture militari e umanitarie, ma la proporzione potrà cambiare in base all’evoluzione del conflitto. Anche Oslo, evidentemente, prevede tempi lunghi.

“Un contributo storico” l’ha definito il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che ha voluto ringraziare i deputati dello Storting in collegamento video. Secondo Zelensky, la decisione di concedere un finanziamento a lungo termine rappresenta “un precedente molto importante”. Il programma è stato improvvidamente “battezzato” Fridtjof Nansen, dal nome del premio Nobel per la pace nel 1922.

“Nella fase attuale della guerra, il sostegno con la fornitura di armi è particolarmente importante in modo che l’Ucraina possa riguadagnare il controllo del suo territorio. Nel 2023 metà dell’aiuto sarà fornito sotto forma di assistenza militare”, ha dichiarato il premier norvegese Jonas Gahr Store.

Il ministro degli Esteri israeliano Eli Cohen, nel corso della sua visita ufficiale a Kiev, ha promesso che il suo Paese “assisterà l’Ucraina nello sviluppare un sistema smart “di allerta rapida per gli attacchi missilistici”. “Israele è fermamente solidale con il popolo ucraino e impegnato per la sovranità e l’integrità territoriale dell’Ucraina”, ha sottolineato Cohen nella conferenza stampa a margine dell’incontro con l’omologo Dmytro Kuleba.
“Israele conosce perfettamente le nostre necessità di sicurezza e difesa. Aspettiamo che siano prese decisioni”, ha detto Kuleba. Fonti ucraine, secondo Times of Israel, hanno riferito di malumori per la mancata condanna della Russia da parte dell’esponente del governo israeliano.

Diecimila volontari ucraini sono stati addestrati nel Regno Unito nell’ambito di un programma ribattezzato “Operation Interflex”. Le reclute, stando a quanto riportato da Sky News, sono generalmente inesperte e ricevono una “formazione” simile a quella delle riserve dell’esercito britannico, sebbene il programma sia stato “modificato” per riflettere la realtà del conflitto in atto.
Alexander Lukashenko ha affermato che ordinerà ai suoi soldati di combattere insieme alla Russia solo nel caso in cui la Bielorussia dovesse essere aggredita. Il Presidente bielorusso ha annunciato un nuovo incontro con Putin oggi. Poi è tornato a parlare di negoziati di pace.

Riferendosi alla visita in Polonia che il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha in programma nei prossimi giorni, Lukashenko si è offerto di mandare un aereo, “semmai un Boeing per lui”, ricordando il precedente di Bill Clinton. “Noi tre ci siederemo e risolveremo il problema. Qui saremo in grado di risolvere tutti i problemi”, ha proseguito il leader di Minsk, dicendosi certo certo che anche Putin accetterebbe l’invito. “Ma, ahimè, non verrà – ha concluso alludendo al Capo della Casa Bianca – Rimarrà in Polonia, perché la Polonia è la iena d’Europa e svolge il ruolo più attivo nell’escalation della guerra in Ucraina oggi”.

La Russia ha lanciato 36 missili contro infrastrutture critiche dell’Ucraina. Ad essere colpite, questa volta, sono state le regioni settentrionali, occidentali e quelle di Dnipropetrovsk e Kirovohrad. Lo ha reso noto il capo di gabinetto della presidenza, Andriy Yermak, su Telegram. I russi hanno iniziato ad usare testate esca per trarre in inganno i sempre più sofisticati sistemi di difesa aerea ucraina, ha aggiunto Yermak. Nella regione di Leopoli sono stati centrati bersagli importanti.

“Sei obiettivi aerei ostili”, vale a dire, presunti palloni spia, sono stati individuati dalle autorità ucraine nei cieli di Kiev. Alcuni sono stati abbattuti, hanno precisato fonti militari, citate dal Guardian.
La città di Bakhmut “sarà conquistata a marzo o ad aprile”. Il nuovo aggiornamento sulla possibile data della caduta dell’ex fortino ucraino, assediato da mesi, è stato dato dal leader e fondatore del gruppo di mercenari Wagner Yevgeny Prigozhin, che ha criticato la “mostruosa” burocrazia, indicandola come la causa del rallentamento delle operazioni.

I satelliti non militari utilizzati nel conflitto dagli Usa e dai loro alleati, possono diventare “bersagli legittimi di un contrattacco”. Il minaccioso avvertimento è arrivato da Konstantin Vorontsov, vice capo del dipartimento per la non proliferazione e il controllo delle armi del ministero degli Esteri di Mosca.

Vorontsov, citato dall’agenzia Interfax, ha parlato di “una tendenza molto pericolosa” con “l’uso militare di infrastrutture spaziali civili da parte degli Usa e dei loro alleati”. “Questa attività, ha spiegato, rappresenta un coinvolgimento indiretto in conflitti armati”.

Per la quarta volta dall’inizio delle ostilità, un frammento di missile è stato rinvenuto in territorio moldavo. “Una pattuglia di frontiera ha trovato un frammento di missile , come risultato di attacchi russi all’Ucraina, vicino al settore di Larga, nel distretto di Briceni”, ha riferito il ministero dell’interno della Moldavia, citato da Ukranska Pravada. L’area è stata isolata ed è stato predisposto l’intervento degli artificieri.

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