Attualità

Sì al cashback per i ritardi patiti dagli utenti su Autostrade

Code e disagi sulle autostrade italiane da decenni, per il traffico o per i mille cantieri che rallentano la circolazione.

di Alberto Filippi -


Con l’estate alle porte e l’incubo di rimanere ancora imbottigliati al caldo nelle automobili, ora arriva la notizia della chiusura del procedimento Antitrust avviato contro Autostrade per l’Italia (ASPI).
La vicenda nasce, nello scorso luglio, dalla inascoltata questione dei rimborsi ai viaggiatori per i ritardi causati dai cantieri autostradali, sulla cui materia sono intervenute anche due class action, da Altroconsumo e per l’area della Liguria.
Ora, l’Authority dispone a carico di ASPI una sanzione minima di 10mila euro, riconoscendo peraltro l’impegno a passare subito ad un rimborso tramite il cashback. Finora annunciato e sperimentato, ma in buona sostanza mai decollato.
Da oggi, le cose dovrebbero cambiare. Con il diritto a rimborsi dal 25% al 100% del pedaggio a seconda della fascia chilometrica percorsa e del ritardo accumulato a causa dei disservizi causati dai cantieri. Già entro il mese di maggio, previsti rimborsi per ritardi a partire da 10 minuti per viaggi fino a 99 km e ad almeno 15 minuti per tutte le altre fasce (fino oltre i 500 km), calcolati prendendo a riferimento la velocità media storica che per i veicoli leggeri è pari a 100 Km/h, mentre per i veicoli pesanti è pari a 70 km/h. Tutto questo, attraverso l’app Free to X, in maniera automatica, anche nell’ipotesi di ritardo minimo, dopo aver svolto il pagamento con qualsiasi metodo (telepedaggio, carte o contanti).


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