Editoriale

Siamo bambini che leggono

di Adolfo Spezzaferro -


“Libri, i bambini del cervello”: lo ha scritto Jonathan Swift. E proprio l’autore irlandese del ‘700, celebre in tutto il mondo per il suo I viaggi di Gulliver, ci offre un doppio spunto sulle parole del presidente della Repubblica, intervenuto in collegamento video all’apertura della Bologna Children’s Book Fair, la fiera internazionale di editoria per bambini. Sergio Mattarella ha ricordato che “i libri per ragazzi costituiscono un settore trainante dell’intera editoria, un fenomeno che ha una rilevante diffusione mondiale, attestata dalla presenza a Bologna di un gran numero di espositori provenienti da tutti i continenti”. Ma le parole del Capo dello Stato sul mercato dei libri per l’infanzia sono state a loro volta una riflessione sul valore oggettivo, universale del libro. Da qui la nostra duplice considerazione ispirata dall’aforisma di Swift. I libri sono i bambini del cervello significa che mantengono giovane la nostra mente ma anche che permettono alla nostra razionalità di cedere una volta tanto il passo all’immaginazione. “Nell’uomo autentico si nasconde un bambino: che vuole giocare”, scriveva Nietzsche sintetizzando in maniera mirabile quanto la ragione, senza l’immaginazione, la capacità di sognare, non basti a fare di un adulto una persona equilibrata, egocentrata. “Il valore del libro va molto oltre il processo di ideazione, produzione e posa in commercio. Perché il libro è strumento irrinunciabile di sapere e di crescita, una fonte di valori, di speranze, di sogni”, ha detto Mattarella.
Da qui l’appello affinché in questa era iper tecnologica non si perda dimestichezza con uno strumento insostituibile per sviluppare la fantasia. “È quindi importante che anche i bambini si appassionino alla lettura e trovino familiarità con i libri, imparando a conoscere, discutere, rispettare, condividere, iniziando a esercitare la critica e il giudizio”. Un compito delicato, fondamentale dunque, quello degli editori della letteratura d’infanzia, che hanno la “missione” di far crescere bene i bambini, far sì che anche grazie alle letture un giorno saranno persone per bene, cittadini che hanno a cuore il bene comune. “Vanno, quindi, incoraggiate le iniziative e le sinergie per giungere a una vera alleanza per la lettura, tra il mondo dei libri, le famiglie, la scuola, i media, le biblioteche, le nuove tecnologie che, correttamente utilizzate, possono diventare strumenti di diffusione e promozione della lettura e della cultura”, ha proseguito il Presidente sottolineando come la tecnologia non escluda lo strumento libro, anzi. Per Mattarella “è confortante che tanti bambini siano lettori robusti. Lo saranno anche da adulti, offrendo il loro contributo alla crescita culturale e civile della società”. Poi il monito sui giudizi affrettati, non ponderati: “Si leggono, a volte, delle analisi superficiali rispetto alle generazioni più giovani, quasi che siano refrattarie al dialogo con gli adulti o impermeabili alle forme tradizionali di conoscenza. Non è così: i ragazzi – ha spiegato il Capo dello Stato – non aspettano altro che momenti di incontro per essere ascoltati e compresi”. Nelle conclusioni del Presidente c’è il messaggio più potente: “Vorrei dire a tutte le ragazze e a tutti i ragazzi che il libro è un compagno prezioso nel lungo viaggio della vita. Contribuisce a renderla affascinante. La libertà – ragazze e ragazzi – è il bene più prezioso. Ed è la conoscenza che rende autenticamente liberi. I libri ne sono strumento efficace”.
Leggere contribuisce a costruire una coscienza critica. Più che conoscere infatti bisogna comprendere, nel senso di “prendere con” entrambe le mani: la ragione e la fantasia.


Torna alle notizie in home