Ambiente

Siccità in Parlamento: tutti vogliono darsi da fare

di Redazione -


La siccità ritorna in Parlamento. Il ministro dell’Agricoltura Stefano Patuanelli in una informativa urgente assicura: “Lavoriamo a disposizioni urgenti”. E aggiunge: “Bisogna rafforzare le strutture ministeriali preposte e istituire un fondo infrastrutture irrigue”. E sull’ipotesi commissario: “Meglio un coordinamento permanente”.

Nel corso del suo intervento il ministro ha sintetizzato alcuni dati sulle infrastrutture del Servizio idrico integrato che “ci dicono in modo chiaro in che direzione intervenire per il futuro: aumentare la capacità di stoccaggio di acqua, ammodernando gli invasi esistenti e realizzando nuove opere a livello territoriale e aziendale; rinnovare e rendere efficiente la rete idrica riducendo le perdite e garantendo un monitoraggio puntuale degli usi; promuovere un uso razionale della risorsa idrica nel settore agricolo e industriale, privilegiando le tecniche di agricoltura 4.0; sensibilizzare i cittadini a un uso responsabile dell’acqua, quale bene comune da preservare per le future generazioni”.

Da segnalare, inoltre, che la sottosegretaria al Mite, Ilaria Fontana, ha risposto in commissione Ambiente della Camera a un’interrogazione della Lega sulla siccità annunciando che il suo dicastero ha convocato per oggi (14 luglio) “una riunione di coordinamento di tutti gli osservatori idrici delle varie Autorità di distretto”.

La stessa commissione Ambiente, congiuntamente alla Agricoltura, sta conducendo un ciclo di audizioni sulla crisi dell’acqua. Ieri, in particolare, sono stati ascoltati rappresentanti di Anci e Conferenza delle Regioni (oggi è il turno di Legambiente, Greenpeace, Wwf, Agrinsieme, Coldiretti, Assoidroelettrica, Eipli, Utilitalia, Viveracqua e Centro italiano per la riqualificazione fluviale).

Stefano Locatelli, vicepresidente Anci e delegato all’Agricoltura, ha spiegato alle commissioni come vada realizzata “una sinergia massima negli interventi tra Stato, Regioni e Comuni, con l’obiettivo di innalzare il livello complessivo degli investimenti”. Le priorità, in particolare, sono “eliminare le perdite di rete, realizzare depuratori e pianificare invasi nell’ottica di una programmazione del bilancio idrico dei distretti idrografici, così da contrastare le ricadute cicliche in queste fasi emergenziali, causate dal cambiamento climatico in atto e dalla siccità latente che agisce sul dissesto idrogeologico, causando ulteriori danni ai sistemi locali”.


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