Attualità

Sicilia: al via oggi le commemorazioni dedicate a Giovanni Falcone

Il programma di celebrazioni in occasione dei trent’anni dalla strage di Capaci in cui il giudice perse la vita insieme alla moglie e agli uomini della sua scorta

di CdG -


Oggi, 18 maggio, Giovanni Falcone avrebbe compiuto 83 anni. Colui che sarebbe poi divenuto un simbolo della lotta contro la mafia era infatti nato a Palermo il 18/5/1939 ed era rimasto nella sua Sicilia anche dopo essere diventato magistrato, sempre in prima linea in un periodo in cui le organizzazioni criminali spargevano di continuo il sangue dei servitori dello Stato.
Anche Falcone rimase vittima di quella cieca violenza quando, il 23 maggio 1992, saltò in aria insieme alla sua scorta e alla moglie e collega Francesca Morvillo mentre percorreva l’autostrada Trapani – Palermo all’altezza dello svincolo per Capaci.
Da quel giorno sono passati 30 anni e per l’occasione la Fondazione intitolata a Falcone, presieduta dalla sorella Maria, ha organizzato una serie di iniziative a lui dedicate, che partiranno simbolicamente dal giorno della sua nascita.
Oggi in mattinata sono arrivate a Trapani le opere grazie alle quali prenderà vita un articolato “programma di animazione sociale per la memoria” mentre nel pomeriggio farà la sua comparsa a Santa Maria dello Spasimo a Palermo l’opera dell’artista altoatesino Gregor Prugger intitolata “L’albero di tutti”. Si tratta di una scultura a forma di abete alta oltre 15 metri, con una gemma per ogni ramo. I rami sono 432, uno per ogni caduto nella lotta alla mafia. Il programma inoltre prevede l’esibizione, alle 21, della Fanfara dei Carabinieri.
Sempre oggi, nell’Oratorio della Chiesa delle Salette, si è svolto un incontro promosso dal quotidiano La Sicilia, nel corso del quale, alla presenza dei ragazzi delle scuole, con interventi di esponenti della magistratura e con la proiezione di un docu-film targato ANSA.
Ed ancora: al Teatro Massimo si è aperta la mostra fotografica promossa dall’Arma dei Carabinieri e dalla Fondazione Falcone che racconta le indagini anti-mafia effettuate negli anni Settanta e Ottanta, con particolare attenzione alle inchieste dei carabinieri che in esse hanno perso la vita (tra loro, solo per citarne due, il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa e i capotano Emanuele Basile). L’esposizione, curata da Alessandro De Lisi e realizzata dallo studio “Venti caratteruzzi”, è composta da scatti in gran parte inediti conservati nel Museo della memoria della Legione Carabinieri Sicilia e nell’archivio del giornale L’Ora di Palermo.
Quelli in questa sede brevemente descritti sono solo alcuni degli eventi che si susseguiranno fino al 23 maggio. Ovvero fino al momento in cui, come già sottolineato, una devastante esplosione interruppe per sempre il percorso terreno di Giovanni Falcone.
A lui, poche settimane dopo, venne conferita la Medaglia d’oro al valore civile alla Memoria con questa significativa motivazione: “Magistrato tenacemente impegnato nella lotta contro la criminalità organizzata, consapevole dei rischi cui andava incontro quale componente del ‘pool antimafia’, dedicava ogni sua energia a respingere con rigorosa coerenza la sfida sempre più minacciosa lanciata dalle organizzazioni mafiose allo Stato democratico. Proseguiva poi tale opera lucida, attenta e decisa come Direttore degli Affari Penali del Ministero di Grazia e Giustizia ma veniva barbaramente trucidato in un vile agguato, tesogli con efferata ferocia, sacrificando la propria esistenza, vissuta al servizio delle Istituzioni”.


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