Politica

Sicilia, il centrodestra trova il nome. È Schifani il candidato governatore

Arriva il via libera di Fratelli d’Italia per Renato Schifani. L’ex presidente del Senato, attualmente iscritto in Forza Italia, sarà il candidato del centrodestra in Sicilia. Arriva l’ok dal tavolo della coalizione e da Giorgia Meloni.

di Edoardo Sirignano -

Il Presidente del Senato Renato Schifani durante il voto finale del DDL Lavoro. Roma, 31 maggio 2012. ANSA/GIUSEPPE LAMI


Sarà l’ex presidente del Senato a correre per il dopo Musumeci. Dopo le baruffe tutti d’accordo, da Micciché fino ai meloniani

Arriva il via libera di Fratelli d’Italia per Renato Schifani. L’ex presidente del Senato, attualmente iscritto in Forza Italia, sarà il candidato del centrodestra in Sicilia. Il partito della Meloni, dopo aver detto “no” a Stefania Prestigiacomo, su cui hanno pesato e non poco le immagini sulle navi piene di migranti al fianco del compagno Fratoianni, sceglie il nativo di Palermo per il dopo Musumeci. Silvio Berlusconi, a cui toccava indicare il candidato alla carica di governatore, secondo la classica ripartizione delle Regioni tra le forze presenti al tavolo nazionale della coalizione, indispensabile per mantenere gli equilibri, aveva proposto tre nomi. Il primo era quello del coordinatore regionale Gianfranco Micciché. Il secondo un profilo esterno, su cui però non si sa nulla e il terzo appunto quello che alla fine ha vinto su tutti.

“Per Giorgia Meloni – spiega all’agenzia AdnKronos Ignazio La Russa – la scelta migliore sarebbe stata Musumeci, ma per amore di coalizione ci pieghiamo alla tesi che non può essere lui e abbiamo scelto, fra i proposti, quello con maggiore valenza istituzionale e che è al di sopra delle beghe di partito, ovvero Renato Schifani. Adesso, per noi, non c’è più tempo da perdere e dopo questo sforzo non mi pare si possa chiedere altro a FdI”.

Ritrovata, quindi, l’unità dopo il passo di lato del governatore uscente, che a pochi giorni dalle dimissioni, tramite un post Facebook, aveva dichiarato ufficialmente di non essere più disponibile a ricandidarsi: “Basta con questo interminabile mercato nero dei nomi – aveva scritto sui social. Cercatevi un candidato che risponda alle vostre esigenze. Mi rendo conto di essere scomodo. Ringrazio di vero cuore Giorgia Meloni e Ignazio La Russa per il convinto e tenace sostegno datomi. Torno a fare il militante”. L’uscente, a parte il movimento civico “Diventerà bellissima”, era isolato.

L’ex presidente del Senato, al contrario, non solo trova il sostegno di FdI, Fi e Lega, ma anche quello dei cosiddetti cespugli. Per l’ex governatore Totò Cuffaro, “Schifani è una personalità caratterizzata da grande senso delle istituzioni e collaudata esperienza politica”. Dello stesso parere Raffaele Lombardo, fondatore dell’Mpa, che però critica il metodo con cui si è arrivato a tale decisione, “caratterizzato da incomprensioni e diffidenze”.

Un cammino tutto in salita, al contrario, per il centrosinistra. Pur avendo vinto le primarie la dem Caterina Chinnici, a queste latitudini pesano e non poco le dinamiche nazionali. Gran parte dei 5 Stelle locali non vorrebbero spaccare la coalizione. Diversi, però, i gialli che da mesi corrono in solitaria. Un nome su tutti quello dell’ex Iena Dino Giarrusso, ormai più di un semplice riferimento per i delusi del Movimento. A penalizzare il sogno di un fronte compatto d’opposizione, unica ricetta per battere il centrodestra, poi, la discesa in campo del sindaco di Messina Cateno De Luca, profilo che ruba certamente più consensi nell’elettorato contro il sistema che guarda a sinistra.


Torna alle notizie in home