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Singapore F1 “pericolo caldo”: ai piloti il gilet refrigerante

Per Fernando Alonso bisogna accettare il compromesso: meno comfort, maggiore freschezza

di Dave Hill Cirio -


La Fia ha classificato per la prima volta il Gran Premio F1 di Singapore di questo fine settimana come una gara “pericolosa per il caldo”, obbligatorio il gilet refrigerante. Temperature torride e umidità soffocante mettono infatti i piloti al limite della resistenza fisica.

Formula Uno, a Singapore pericolo per il caldo

Le previsioni parlano di 31 gradi e clima opprimente nella città-stato tropicale, fattori che hanno spinto la federazione ad applicare la nuova norma introdotta dopo il Gran Premio del Qatar 2023. All’epoca Esteban Ocon vomitò nel casco durante la gara, mentre Logan Sargeant della Williams dovette fermarsi per esaurimento fisico.

Il regolamento obbliga i team a equipaggiare i piloti con gilet refrigeranti, anche se l’uso rimane a discrezione di ciascuno. In questo modo tutti partono con le stesse condizioni: chi rifiuta il gilet non può beneficiare di una monoposto più leggera.

Il gilet refrigerante a Singapore

George Russell, uomo Mercedes e direttore della Grand Prix Drivers’ Association, ha commentato positivamente la novità dopo aver provato il dispositivo a inizio stagione. “Non tutti si trovano bene, ma alcuni lo apprezzano molto di più rispetto ad altri”, ha dichiarato. “Con il 90% di umidità e l’abitacolo che sfiora i 60 °C, l’auto diventa una sauna. In quelle condizioni un aiuto lo accogliamo sempre volentieri”.

Anche Carlos Sainz ha parlato a favore della scelta della Fia. “Il caldo da solo non ci spaventa e nemmeno l’umidità, ma quando il mix supera i 28 o 30 gradi si arriva ai livelli di Singapore. E lì diventa davvero dura”.

La gara più logorante del mondiale

Da anni Singapore mantiene la fama di gara più logorante del mondiale. La corsa dura quasi due ore, il tracciato stradale presenta continue sconnessioni e i riflettori amplificano il senso di claustrofobia. Nel cockpit i piloti affrontano oltre 40 gradi con indosso strati ignifughi, casco e guanti. I gilet refrigeranti contengono tubi che pompano liquido freddo per abbassare la temperatura, ma non sempre funzionano a dovere: alcuni modelli si guastano già dopo 20 minuti e trasformano il liquido in una fonte di ulteriore calore.

Fernando Alonso, pilota Aston Martin, riconosce i pro e i contro della soluzione. “Il sistema aiuta un po’, ma la maglietta diventa più spessa e quindi meno comoda”, ha detto. “Alla fine bisogna accettare il compromesso: meno comfort ma maggiore freschezza”.


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