Sinner agli ottavi di Cincinnati: lo aspetta Mannarino
Un match complicato, concluso da un urlo liberatorio. Il ritratto del suo prossimo e atipico avversario
Jannik Sinner è passato agli ottavi di finale del Masters 1000 di Cincinnati battendo in due set il canadese Gabriel Diallo con il punteggio di 6-2, 7-6(8) in un’ora e 49 minuti circa.
Sinner, un match complicato
Il match è stato complicato soprattutto nel secondo set, deciso al tie-break, nel quale Sinner ha cancellato una palla set a Diallo prima di conquistare il punto decisivo con un urlo liberatorio.
Il primo set è stato più a favore di Sinner, che ha vinto 6-2 approfittando anche degli otto doppi falli del canadese. Nel secondo set Diallo ha alzato il livello e si è arrivati al tie-break molto combattuto e incerto fino alla fine.
Sinner ha chiuso il match grazie a un’ottima risposta sul servizio avversario e al servizio vincente finale.
L’urlo, l’allenamento
Al termine della partita, Sinner è rimasto in campo per allenarsi, segno della sua voglia di migliorare nonostante la vittoria non sia stata netta. Dopo il punto vincente del match ha anche lasciato trasparire la tensione scaricandola con un grido liberatorio, segno della fatica e concentrazione per il match.
Mannarino, il suo prossimo avversario
Adrian Mannarino è un tennista 37enne francese mancino. È specialista delle superfici veloci, con cinque titoli ATP vinti in singolare e il miglior ranking ATP raggiunto alla 17ª posizione nel gennaio 2024. Nei tornei del Grande Slam ha raggiunto il quarto turno più volte, specialmente agli Australian Open e Wimbledon.
Noto per il suo servizio vario e molto efficace, ricco di effetti, e per un’abilità particolare nel gioco a rete, è un giocatore atipico e intelligente tatticamente.
Coltiva la quasi impossibile abitudine di non voler conoscere il nome dell’avversario fino a poco prima della partita, per non farsi condizionare mentalmente. Secondo lui, a livello di top-100 bastano pochi secondi per capire come giocare contro un avversario,
Tra i suoi motti, quello di vincere anche a 35 anni (“vinco a 35 anni perché ho iniziato a bere tequila”, riferendosi scherzosamente al suo successo tardivo) e la sua storica partita contro Nadal agli Australian Open, con un tie-break molto prolungato al cardiopalma.
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