Siria nel caos: Aleppo in mano ai jihadisti, l’Onu evacua anche gli italiani
Le Nazioni Unite hanno avviato un’evacuazione in Siria, da Aleppo verso Damasco: un primo convoglio di auto è già in viaggio per uscire dalla città con alcuni italiani a bordo, mentre altri pullman Onu sono in attesa. Lo fa sapere la Farnesina. L’ambasciata a Damasco – in sede segue la situazione il nuovo ambasciatore Stefano Ravagnan – in stretta collaborazione con Palazzo Chigi e ministero degli Esteri, è in contatto col gruppo e riceverà i connazionali, in maggioranza doppi cittadini. Un limitato numero di religiosi ha deciso di restare ad Aleppo, contando sui buoni rapporti stabiliti dai francescani con tutte le comunità. L’ambasciatore Ravagnan è in contatto con loro, così come con il vescovo, che sta bene. Si stanno anche aiutando i religiosi che invece vogliono lasciare Aleppo a farlo in condizioni di sicurezza.
Da Aleppo sono in fuga decine di migliaia di civili verso le zone rurali di Idlib, nel nord-ovest della Siria, dopo che gruppi armati contrari al regime del presidente siriano Bashar al-Assad hanno preso il controllo di gran parte della città.istan.
Secondo fonti locali, le forze di opposizione jihadista hanno sfondato le linee di difesa sugli assi Hamdaniyya, Nuova Aleppo e Zahra – nella periferia occidentale di Aleppo – e attualmente controllano 400 chilometri quadrati di territorio.
Le forze curdo-siriane, espressione dell’ala locale del Pkk, hanno preso il controllo dell’aeroporto di Aleppo dopo il ritiro delle forze iraniane e governative di Damasco dallo scalo aereo internazionale, riferisce l’Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria.
Le forze jihadiste filo-turche sono in seguito entrate nella regione di Hama, al centro della Siria, e si dirigono senza trovare resistenza verso la stessa città di Hama. Lo riferiscono fonti locali che seguono l’offensiva delle forze anti-governative, attestatesi ora alla cittadina di Tayibet al Imam, dieci chilometri in linea d’aria da Hama. Le stesse fonti riferiscono del ritiro repentino delle forze governative dalla città di Hama.
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