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Social Innovation Campus, in 6mila all’opening nella Fondazione Triulza

di Roberto Falleri -


Successo per l’edizione digitale del Social Innovation Campus 2022 promosso da Fondazione Triulza Il tema di quest’anno era “Social Tech per le comunità del futuro”.

Due gli obiettivi dell’evento: il coinvolgimento attivo dei giovani e la costruzione corale e partecipata del programma. Quarantasei i partner che hanno partecipato allo sviluppo dei temi e degli eventi con oltre 300 relatori che hanno condiviso e declinato molti temi di innovazione sociale anche attraverso le 90 testimonianze di progetti e best practices innovative quali esempi e modelli concreti e comprensibili.

A oltre 3mila studenti delle scuole Superiori di II grado, IFTS di tutta Italia, sono stati dedicati 40 laboratori su robotica e digitali, salute, ambiente, arte, competenze trasversali, leadership generative, e un hackathon per progettare città del futuro sostenibili inclusive e innovative. Il Campus ha inoltre registrato una nutrita presenza di studenti universitari a cui si sono aggiunti circa 3mila partecipanti tra cooperatori, rappresentati e operatori del terzo settore, imprese tecnologiche, finanza, università, ricerca e istituzioni, che hanno seguito contest, talk, workshop e lectio su sostenibilità ambientale, big data e IA, salute, arte e scienza, inclusione sociale, scuola, economia circolare e lotta agli sprechi, volontariato, donne e STEM, misurazione dell’impatto, start up e social tech.

Temi che sono stati arricchiti dal confronto con esperienze internazionali come il collegamento con Siviglia, per conoscere le prospettive europee dell’innovazione sociale e con New York, Mosca e Londra, per studiare modelli di community park da poter sperimentare in MIND – Milano Innovation District.

“L’approccio concreto, aperto e partecipativo all’innovazione sociale fa del Social Innovation Campus un appuntamento unico nel suo genere in Italia – ha detto Massimo Minelli, presidente di Fondazione Triulza – come dimostra l’ampia, diversificata e corale partecipazione. Al centro i giovani cui diamo strumenti e spazi per proporre delle soluzioni per le comunità del futuro, supportati e stimolati dal confronto con tecnici e persone di altissimo profilo. Infine i due Contest Social Tech ci permettono di conoscere cooperative e startup sociali che vogliono rafforzare processi di innovazione per valorizzare l’impatto e diventare modelli anche in MIND”.

Alla chiusura del Contest ha partecipato il ministro per le disabilità Erika Stefani “Occorre una vera collaborazione tra le istituzioni, il terzo settore e le imprese, così come le tante le startup e cooperative che hanno partecipato ai due Contest Social Tech, per costruire veramente nuove comunità coese e sostenibili – ha voluto sottolineare il ministro – La progettazione degli spazi sociali, dei cicli di produzione e dell’organizzazione del lavoro deve essere di default anche inclusiva, superando quindi la logica antiquata dell’ “adattamento a posteriori”, come se le persone con disabilità fossero una parte “in più” della società e non parte integrante. Quindi tutti i vari progetti di inclusione, tradotti poi nel concreto in iniziative come la vostra, che vedono tra l’altro i giovani come protagonisti, sono conquiste. Conquiste che vanno giustamente celebrate e considerate best practices”.


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