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Sognando la California

di Filippo Tabacchi -


Negli Stati Uniti, paese dei grandi paradossi, dell’ XXL, dello sviluppo senza limiti, in un capitalismo senza freni alcuni ci si dimentica di una cosa, la si allontana dagli occhi, la si nasconde come la polvere sotto ad un tappeto che non può più contenerla: la miseria. Tendopoli ovunque a San Francisco, a Sacramento, 180mila persone, con stime al ribasso, che ogni notte dormono in auto a Los Angeles, un esercito di senzatetto in povertà assoluta e altrettanti tossicodipendenti da fentanyl, da crack e qualsivoglia sostanza stupefacente di ogni sorta. Perdere la casa poi è più facile, che in Europa: è sufficiente avere un piccolo debito non pagato, essere in cura per depressione  o avere una crisi in famiglia per essere allontanati legalmente dalla propria abitazione e ritrovarsi a vivere per strada, passare dalla condizione di disagio alla povertà assoluta in un battito di ciglia. Il prossimo presidente dovrà occuparsi probabilmente meno di questioni internazionali e sfere di influenza e mettere mano a questo immenso problema che affligge e colpirà milioni di persone nei prossimi anni. O almeno speriamo che qualcuno se ne occupi altrimenti scoppierà l’ inferno nelle terre delle opportunità e della ricerca della felicità. Un tempo, forse

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