Esteri

Soldi Ue a Kyev

di Ernesto Ferrante -


Sarebbero degli esperti della rete elettrica a dirigere gli attacchi russi contro la rete elettrica ucraina. Lo scrive il Washington Post, evidenziando la precisione chirurgica e l’efficacia delle azioni condotte da Mosca.
Kiev ha ammesso di essere in grande difficoltà nel predisporre contromisure adeguate. “Tutti i droni che stanno usando, i missili, tutto prende di mira le infrastrutture energetiche”, ha detto il ministro dell’Energia ucraino German Galushchenko. “Hanno una sorta di tabella di marcia per le forze armate. Se hanno mancato l’obiettivo un giorno, il giorno dopo lo bombardano ancora e ancora”, ha aggiunto il ministro citato dal giornale statunitense.
“Ovviamente stanno prendendo di mira quelle centrali elettriche che sono più cruciali per alcune regioni o per il sistema elettrico in generale”, ha affermato Volodymyr Kudrytskyi, amministratore delegato di Ukrenergo, il principale operatore di rete del Paese, spiegando che le reti di Russia e Ucraina sono tecnicamente simili. Una conoscenza che mette i russi nella condizione ottimale di sapere esattamente “dove colpire per infliggere più danni possibili. Perché il loro obiettivo è il terrore. La loro intenzione è di disconnettere quante più persone possibile”.
Dello stesso avviso è il sito di giornalismo investigativo Bellingcat, che ha individuato 33 ingegneri militari con un background nella programmazione missilistica coinvolti nei raid. Si tratterebbe di giovani uomini e donne, tra cui anche una coppia sposata, molti dei quali con un background informatico e di programmazione di giochi per computer. Quattro di loro, i più giovani, hanno 24 anni. Secondo Bellingcat alcuni di questi ingegneri avevano anche lavorato presso il centro di comando militare russo a Damasco dal 2016 al 2021.
Per tamponare anche l’emergenza energetica, l’Unione europea sta pensando ad aiuti più sostanziosi. La presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, è stata chiara alla conferenza internazionale di Berlino sulla ripresa e la ricostruzione dell’Ucraina: “Sto lavorando con i nostri Stati membri affinché l’Unione possa sostenere l’Ucraina con fino a 1,5 miliardi di euro ogni mese di guerra, che in totale sarebbero circa 18 miliardi di euro nel 2023”.
“Stiamo lavorando con l’Ucraina per riparare questa infrastruttura ora con un miliardo di euro in assistenza di emergenza”, ha precisato Von der Leyen, precisando che “finora abbiamo fornito anche 400 generatori di corrente”.
Nel frattempo, il consigliere del presidente ucraino, Mikhailo Podolyak, allontana ulteriormente i già pallidi “orizzonti” di pace. Le sue parole su Twitter sono come pietre: “Qualsiasi offerta di ‘accordo diplomatico’ significa solo una cosa: l’Ucraina deve arrendersi e accettare gli ultimatum della Federazione Russa mentre l’aggressore evita la punizione. Questo è solo il trionfo di Putin e il crollo del diritto internazionale. Per cosa? La controffensiva ucraina va bene. Continuate ad aiutare”.
Il Presidente russo Vladimir Putin ha sollecitato il Consiglio di coordinamento dell’operazione militare speciale contro l’Ucraina a “completare il prima possibile” il rapporto sulle esigenze dei militari dispiegati al fronte.


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