Sorella Acqua 3 – di ROBERTO LEONI*
La riflessione sul tema dell’acqua, del rapporto dell’uomo con l’acqua, include aspetti molteplici e tutti di grande rilievo. Dopo aver trattato di siccità ed alluvioni, cioè, in qualche modo, di ciò che l’acqua può causare all’uomo, oggi proverò a porre attenzione su quello che l’uomo causa all’acqua: l’inquinamento, dei torrenti, laghi, delle falde profonde, dei mari , cioè di tutte le tipologie di acqua, prevalentemente allo stato liquido, non trascurando però l’acqua allo stato solido e a quello gassoso; per i ghiacci è forte l’inquinamento da rifiuti e per lo stato gassoso, le nuvole, non va trascurato quanto deriva sia dalle combustioni e dai fumi che provengono da terra, sia quanto deriva dagli scarichi dei motori degli aerei.
L’inquinamento delle acque, così come la siccità, le alluvioni, … tutti i problemi che l’homo sapiens ha posto e pone a stesso possono però esser superati, proprio perché l’uomo è sapiens, nella prospettiva della saggia ecologia, fondata su etica, scienza e tecnologia ed ispirata dall’insegnamento biblico, dalla Genesi sino a quello del Cantico delle Creature di S. Francesco d’Assisi. Tale prospettiva è quindi lontana dal “masochismo” del maltusianesimo e da approcci “catastrofistici”, ammantati di scientismo, emblematicamente rappresentati dal “Club di Roma” degli anni ’70 del XX secolo, che prevedeva, facendo credere fossero previsioni scientifiche e quindi “vere” e “certe”, scenari apocalittici come quello del mare Mediterraneo che nel 2000 sarebbe divenuto una “fogna”.
Oggi, nel 2025, la cosa vera e certa è che il Mediterraneo gode di una situazione migliore di quella degli anni ’70, anche se problemi di questo mare, come di tutti gli altri del pianeta, ci sono e vanno affrontati, in un’ottica di “ragionato ottimismo cristiano”, che è lontano anni luce dal pensiero che l’umanità sia il” nemico” della natura. Pensiero surrettiziamente introdotto nel “comune sentire” da una comunicazione strumentale a poteri “politico-economici” autoreferenziali, che con questa concezione si sostengono, creano enti, anche sovranazionali, di discutibile utilità ma di alto costo, che tendono ad assumere ruoli orientativi o addirittura dirigenti, dando luogo a tecnocrazie e burocrazie sovrastanti le democrazie rappresentative.
Dopo queste considerazioni di “inquadramento”, che pongono la “saggia ecologia” su di un piano del tutto diverso dal catastrofismo, ancor oggi molto diffuso, considerazioni ovviamente meritevoli di ben altro spazio, torno al tema dell’inquinamento delle acque, il cui primo aspetto è quello dell’inquinamento delle acque “dolci”, nelle quali, in un passato anche recente, venivano gettati, senza remore, gli “scarichi” ed i rifiuti agricoli, cittadini, industriali. Oggi, grazie ad un processo di “depurazione”, sistematicamente iniziato in Italia con la “Legge Merli” del 1976 (Gianfranco Merli fu fra i primissimi di “Sorella Natura”), la situazione dell’inquinamento del l’acqua dolce, comprese le falde profonde, è abbastanza positiva anche se, ovviamente, le tecnologie di depurazione vanno sempre migliorate, specie nella gestione dei depuratori; vanno controllati gli scarichi abusivi, con la duplice azione della sanzione e della prevenzione. L’educazione ambientale, nella prospettiva dell’ecologia integrale -saggia ecologia-, è indubbiamente il fattore più “disinquinante” che abbiamo a disposizione, “depurandola” da ideologia, strumentalizzazione politica, ignoranza e luoghi comuni.
Uno dei fattori inquinanti che deve esser meglio controllato e prevenuto è quello dell’inquinamento da plastica, che, specie da torrenti, laghi e fiumi, si riversa nei mari e negli oceani…dobbiamo abbandonare la plastica? No, certo ma dobbiamo renderla biodegradabile, ridurne i consumi, riciclarla e riutilizzarla, evitare che dai corpi idrici dulcacquicoli vada a finire in mare; dobbiamo raccoglierla dai mari ed oceani, ove ha dato luogo ad enormi estensioni, metaforicamente denominate “Garbage Patch -lo Stato che non c’è”, che l’artista Cristina Finucci Sebastiani (grande amica di Sorella Natura), che ha avuto il riconoscimento dell’UNESCO.
La plastica ha dato luogo anche ad una specifica forma di inquinamento, molto pericolosa, quello delle “micro plastiche”, si tratta di frammentazione di prodotti plastici che raggiungono piccolissime dimensioni, sempre inferiori ai 5mm, che possono esser rimosse, pur con difficoltà, dall’uso idrico/potabile e la cui rimozione in mare è, allo stato delle conoscenze e delle tecnologie, pressocché impossibile, non dobbiamo però disperare ma aver fiducia, con ottimismo cristiano, nella scienza e nella tecnologia, se eticamente orientate. Il formarsi delle microplastiche va, comunque, prevenuto con: uso delle plastiche biodegradabili, raccolta differenziata, corretto trattamento dei rifiuti, pulizia delle rive e dei litorali, raccolta delle plastiche galleggianti – abbastanza facile – e di quelle sommerse- molto più difficile-. Insomma, anche qui Etica/Educazione, Scienza e Tecnologia e non sfiducia nella capacità dell’uomo sapiens, che deve esser custode e non violentatore del creato. Altra forma di inquinamento delle acque, sia interne che marine, è data dallo sversamento di prodotti derivati dal petrolio e del petrolio stesso, derivanti da mancata raccolta, da sversamenti nella navigazione, da naufragi delle petroliere. Oggi la tecnologia e la biotecnologia (batteri che divorano il petrolio) consentono interventi di contenimento e riduzione di questo tipo di danni, che, perlomeno per quanto riguarda il versamento in mare del petrolio trasportato dalle navi petroliere, cesserà quando la fusione nucleare renderà inutile il petrolio… crescita felice e non decrescita felice attende l’umanità… e l’acqua tornerà ad essere “…Umile, Pretiosa et Casta”.
*Presidente Emerito Fondazine Sorella Natura e Amici del Creato