Economia

Soros scrive a Draghi: “Sei l’uomo giusto per far avanzare l’Europa, ora tassare il gas russo”

Lo speculatore ungherese incorona il premier italiano e in una lettera lo indica come l’uomo in grado di vincere il braccio di ferro con Mosca

di Davide Romano -


Negli ultimi tempi aveva mantenuto un profilo più basso e anche sulla guerra in Ucraina non si erano registrate prese di posizione degne di nota. Con la lettera indirizzata a Mario Draghi, George Soros decide di tornare sulla scena, indicando proprio nella figura del nostro presidente del Consiglio l’uomo giusto per tenere testa a Vladimir Putin. “Gli ho scritto ieri una lettera in cui dico che l’Europa, che detiene i gasdotti, ha in realtà una posizione di forza maggiore rispetto alla Russia” ha detto Soros a margine del World Economic Forum di Davos. Draghi agli occhi del presidente di Open Society Foundations è il leader “in grado di far avanzare le posizioni europee”, che ha “l’iniziativa, l’immaginazione, l’alta reputazione” per portare avanti un progetto federalista in Europa e rispondere alle mire di Mosca.

Secondo Soros “Putin sta chiaramente ricattando l’Europa minacciando di trattenere il gas, che ha messo a riserva piuttosto che alimentare le forniture all’Europa”. L’innalzamento dei prezzi ha favorito la Russia ma “la posizione negoziale di Putin non è forte come sembra e come Putin finge che sia: si stima che per luglio i depositi russi saranno al massimo, e l’Europa è il solo mercato di sbocco russo”. Per questo l’Europa, con Draghi in testa, “è urgente che si prepari a usare il suo potere negoziale”. Soros spinge sull’acceleratore, sottolineando come “un passo avanti verso un’Europa parzialmente federata, sarebbe un vantaggio enorme”.

Nel breve periodo il “filantropo” ungherese propone di “imporre una tassa pesante sulle importazioni di gas in modo tale che il prezzo finale che paga il consumatore non vada giù e con quel denaro che guadagna l’Ue può aiutare i poveri e investire in energia pulita”. Con lo stop al gas, Mosca “rischierebbe di dover chiudere in Siberia circa 12.000 punti d’estrazione difficili da riaprire perché vetusti”. Insomma Soros, al di là degli elogi sperticati per il nostro premier, torna a far sentire la propria voce contro “il dittatore” Putin, chiedendo con risolutezza all’Europa di accelerare con le sanzioni anche e soprattutto sul gas russo. Alla lettera del magnate ungherese ha risposto su Facebook Matteo Salvini: “Se il “filantropo” Soros chiede all’Italia di fare qualcosa, la scelta giusta è fare il contrario”, ha scritto il leader leghista, che ha chiosato con una domanda retorica rivolta proprio al “nemico” di sempre: “Va lui a parlare con le migliaia di operai che verrebbero licenziati un minuto dopo lo stop al gas russo?”.


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