Ambiente

Sorpresa, c’è Atlantide sulla Barriera Corallina

di Giada Balloch -

Australia La Grande Barriera Corallina Panoramiche


“Incredibile, Atlantide esiste davvero!”. Questa sarà la reazione delle persone che tra 200 anni ritroveranno delle statue artificiali raffiguranti esseri umani in mezzo ai coralli. L’impressionante scetticismo dei biologi marini davanti alla scelta del MOUA. La Grande Barriera Corallina, uno dei tesori naturali più affascinanti del nostro pianeta, potrebbe presto essere arricchita da una serie di statue sottomarine. La proposta del Museo Oceanografico delle Arti Subacquee ha suscitato reazioni discordanti all’interno della comunità. Se da una parte alcuni applaudono l’iniziativa artistica, dall’altra si sostiene che sarebbe stato preferibile optare per soluzioni più naturali.

Il museo ha recentemente annunciato il suo piano d’installazione, suscitando commenti di ogni genere da parte del pubblico. La domanda però rimane una soltanto: si tratta di una fusione di arte e natura oppure di una minaccia allo stesso ecosistema mirato ad essere protetto? A differenza di altri impianti artistici, queste statue non saranno solo oggetti decorativi, ma verranno lasciate a sé stesse per essere colonizzate e trasformate dagli organismi marini. L’arte può essere un mezzo potente per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza di proteggere l’ambiente marino a tutti i costi. Secondo i sostenitori dell’audace iniziativa, questa rappresenta un’opportunità unica per creare qualcosa di nuovo ed ecologico in un contesto unico. Le statue infatti sono state realizzate con materiali eco-sostenibili, duraturi e sicuri per l’ambiente marino. Capaci di offrire un supporto solido per la crescita dei coralli e creare un habitat artificiale che potrebbe aiutare a preservare la biodiversità locale. Inoltre potrebbero anche fungere da attrazione turistica, attirando visitatori interessati a esplorare l’area.
Molti critici si oppongono fermamente a questa idea, sostenendo che l’installazione di statue artificiali nella barriera corallina sia un’ingerenza umana e che potrebbe alterare l’equilibrio delicato di questo ecosistema fragile. D’altro canto più ospiti nella location potrebbero portare ad un maggiore rischio per il benessere della flora e la fauna oceanica. Un’opzione alternativa preferita dagli esperti sarebbe stata quella di promuovere metodi di conservazione più naturali, come la riduzione dell’inquinamento marino o la protezione delle specie minacciate. Uno dei principali argomenti sollevati riguarda il valore artistico delle statue sottomarine. Affermano che queste opere non possono competere con la bellezza naturale della barriera corallina e potrebbero addirittura deturparla. In nessun caso una decisione può essere considerata rispettosa e saggia se interferisce con l’integrità del luogo e del suo fondale. Dopo il dibattito, alcuni suggeriscono di concentrarsi su misure di conservazione più tradizionali, come la creazione di riserve marine protette o il divieto di pratiche dannose per l’ambiente. Alla fine la natura nel nostro mondo è parte di noi e dovrebbe essere la nostra priorità. Aiutare la natura significa aiutare noi. Finché la si aiuta raccogliendo un pezzo di carta da terra o con statue che sembrano esseri umani, l’importante è fare la differenza.


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