Attualità

“Sostenere la povertà e promuovere l’inclusione”

di Eleonora Ciaffoloni -


“Uno dei nodi sa sciogliere di questa legislatura è quello delle politiche attive del lavoro. La sfida è ambiziosa ma il governo Meloni non lascerà indietro nessuno”. Parla Maria Teresa Bellucci, Viceministro del Lavoro e delle Politiche Sociali.

 

Cambiano i vertici Anpal: la mission di attuare le politiche del lavoro, cosa ha portato fino a questo momento?
“L’Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro è stata istituita a seguito della riforma costituzionale del 2016, promossa da Matteo Renzi, la quale le avrebbe permesso di svolgere il pieno controllo delle politiche attive del lavoro in Italia. La sconfitta del referendum ha invece confermato la piena titolarità delle competenze alle Regioni, le quali (quasi tutte) hanno a loro volto costituito le proprie Agenzia del lavoro regionali. La situazione attuale è, dunque, quella di una compresenza istituzionale tra Agenzie regionali e un’Agenzia nazionale con funzioni di indirizzo e coordinamento. Uno dei nodi fondamentali da sciogliere in questa legislatura sarà proprio quello delle politiche attive del lavoro, ancora inefficienti in Italia rispetto all’estero, dato anche il ruolo sussidiario dello Stato in materia”.

 

Si pensa a una rimodulazione del Reddito di Cittadinanza?
“Quella che abbiamo in cantiere è una riforma che intende perseguire due obiettivi molto importanti. Vogliamo sostenere chi è in condizioni di povertà e promuovere l’inclusione sociale di chi non è in condizione di lavorare da un lato, e attivare, avviando al lavoro, tutti coloro che sono in grado di farlo. Il Governo Meloni non lascerà nessuno da solo e chi dice il contrario mente e lo fa con cognizione di causa. La sfida è ambiziosa, ma i dati sull’occupazione ci permettono di essere ottimisti. Bisogna liberare le energie dell’Italia e dare credibilità allo Stato. Le tante truffe e l’assenza di una stringente disciplina di verifica preventiva dei requisiti e le modalità di gestione hanno fatto sì che il RdC risultasse inefficace nel raggiungere gli obiettivi e inefficiente nei controlli su coloro che lo hanno richiesto”.

 

Il Fondo nuove competenze è stato rifinanziato con il Milleproroghe: porterà benefici?
“Il Piano Nuove Competenze si colloca nell’ambito del Piano nazionale di ripresa e resilienza, varato dall’Unione Europea, nel pieno della crisi pandemica. All’interno del Piano si inseriscono 3 Programmi guida: il Programma di riforma Garanzia per l’Occupabilità dei Lavoratori (GOL) che costituisce il perno dell’azione di riforma delle politiche attive per il lavoro, rispetto al quale il PNC orienta più specificamente, in una logica integrata, le misure riguardanti la formazione professionale in sinergia con il Piano straordinario di rafforzamento dei centri per l’impiego; il Programma di investimento Sistema Duale (SD) che promuove l’acquisizione di nuove competenze da parte dei giovani tra i 15 e i 25 anni, favorendo il matching tra il sistema dell’istruzione e della formazione e il mercato del lavoro attraverso il potenziamento delle misure di alternanza e segnatamente del contratto di apprendistato duale; il Fondo Nuove Competenze (FNC): finanziato a valere su fondi nazionali e risorse del Fondo Sociale Europeo (FSE), finalizzato a promuovere l’aggiornamento dei lavoratori di imprese che hanno stipulato intese o accordi collettivi di rimodulazione dell’orario di lavoro in risposta alle innovazioni di processo, prodotto o di organizzazione. L’obiettivo del Governo è quello di intervenire con investimenti mirati per poter favorire l’innalzamento delle competenze della popolazione in termini di up-skilling e re-skilling poiché le considera un’area di investimento prioritaria al fine di sostenere le transizioni verdi e digitali, aumentare l’innovazione e il potenziale di crescita, promuovere la resilienza economica e sociale e garantire un’occupazione di qualità nonché l’inclusione sociale”.

 

Nel 2022 sono stati 1090 i morti sul lavoro. Quali provvedimenti si potrebbero prevedere per diminuire questo numero?
“Il tema delle morti sul lavoro è preoccupante e con il Ministro Calderone concordiamo sul fatto che è necessario intervenire mediante il potenziamento dei controlli e la promozione della cultura della sicurezza. Il 12 gennaio 2023 si è infatti tenuto un primo incontro del Tavolo sulla sicurezza sul lavoro per fare il punto della situazione insieme ai sindacati. Credo, come ho già avuto modo più volte di dire, che è necessario sovvertire una diffusa mentalità. Il lavoro deve essere una forma di emancipazione e realizzazione individuale e sociale, la persona non può essere costretta a barattare la propria incolumità in cambio di un salario, a volte anche non rispondente a dare un futuro a sé o alla propria famiglia. Ritengo che sia centrale intervenire sulla formazione continua dei lavoratori di domani, ma anche su coloro che sono già occupati in settori particolarmente a rischio. La sicurezza sul lavoro va garantita e fatta rispettare, ma mi rendo conto che talvolta vi sia una difficoltà a rendere conosciute ed effettive le norme. Bisogna lavorare sulla comunicazione in modo costante e capillare”.

 

Alte percentuali emergono anche per il lavoro sommerso. Ci sono misure sul tavolo?
“All’interno della manovra abbiamo previsto i voucher come strumento per regolare il lavoro occasionale e andare a eliminare sacche di sommerso in alcuni settori. La reintroduzione per particolari settori ha comportato un impegno fattuale rispetto a quello che è il contrasto del lavoro nero, dello sfruttamento e – naturalmente – dell’evasione. Il lavoro nero è una piaga che colpisce il lavoratore sia nel presente che in ottica futura. Lavorare senza tutele significa perdere qualsiasi diritto, come quello alla malattia, ma anche indebolirsi in prospettiva futura in quanto genera un vuoto contributivo che danneggia la posizione pensionistica del singolo e l’INPS stesso”


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