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Esteri

Sparatoria vicino alla Casa Bianca: feriti due soldati della Guardia Nazionale

di Lino Sasso -


Il pomeriggio di Washington è stato scosso da un gravissimo episodio: una sparatoria a circa due isolati dalla Casa Bianca. Attorno alle 14 ora locale (le 20 italiane), a pochi passi dalla residenza presidenziale e in una zona affollata di turisti, un uomo ha aperto il fuoco contro due membri della Guardia Nazionale, ferendoli gravemente. I militari erano impegnati nei consueti controlli dell’area, parte del dispositivo voluto da Donald Trump per contrastare il crimine nella capitale, dove da agosto sono stati dispiegati oltre 2.000 soldati. Il presidente non si trovava alla Casa Bianca al momento della sparatoria vicino alla residenza, essendo a Mar-a-Lago, in Florida, per le festività del Ringraziamento.

L’attacco e l’arresto del sospetto

Secondo le prime ricostruzioni, l’uomo si è avvicinato ai due soldati nei pressi di una fermata della metropolitana e ha fatto fuoco ripetutamente. Sul posto sono accorsi immediatamente altri militari e agenti, che hanno risposto agli spari colpendo il sospettato almeno quattro volte. L’uomo, anch’esso gravemente ferito, è stato arrestato e trasferito in ospedale. L’intera operazione si è conclusa in meno di mezz’ora grazie alla forte presenza di forze di sicurezza normalmente dispiegate nella zona. In totale, gli investigatori stimano che siano stati esplosi tra i dieci e i quindici colpi. La sindaca Muriel Bowser ha confermato che si è trattato di “un attacco mirato” contro i militari. A fare chiarezza sulle condizioni dei due soldati è stato il direttore dell’Fbi, Kash Patel, spiegando che entrambi sono ricoverati “in condizioni critiche”.

Reazioni politiche e clima in città

In un primo momento il governatore del West Virginia, Stato da cui proviene il reparto della Guardia Nazionale impiegato nella capitale, aveva annunciato la morte dei due militari, salvo poi correggersi parlando di “notizie contrastanti”. La conferma della loro sopravvivenza è arrivata solo successivamente. Lo stesso Patel ha sottolineato che, senza l’“eroismo” dei soldati coinvolti, la sparatoria attorno alla Casa Bianca avrebbe potuto causare un numero di vittime molto maggiore. Donald Trump, dalla Florida, ha definito l’autore dell’attacco “un animale” e promesso che “pagherà un prezzo altissimo”. Il presidente ha poi lodato la Guardia Nazionale e le forze dell’ordine, ringraziandole per il loro servizio.

In arrivo nuovi soldati a Washington dopo la sparatoria nei pressi della Casa Bianca

Il Pentagono, nel frattempo, ha annunciato l’invio immediato di altri 500 soldati nella capitale, mentre la segretaria alla Sicurezza interna, Kristi Noem, ha garantito piena collaborazione con l’Fbi. Anche la procuratrice generale Pam Bondi, in un post su X, ha chiesto di pregare per i militari feriti. La sparatoria non lontano dalla Casa Bianca arriva in un clima già teso, segnato da un aumento degli attacchi contro le forze dell’ordine nel 2025. Un evento che riaccende il dibattito sulla militarizzazione della città e sulla sicurezza nel cuore politico degli Stati Uniti. Un punto sul quale Donald Trump non sembra intenzionato a retrocedere. Men che meno dopo quanto accaduto.


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