Politica

SPIGOLATURE

di Redazione -


 

Per Prodi Governo fino al 2023 ma…silenzio su Mattarella

Romano Prodi in una bella intervista a La Stampa ritiene che il governo Draghi dovrebbe durare fino alla fine della Legislatura. E’ un parere che con lui condividono milioni di Italiani. Ma colpisce il suo silenzio su un eventuale bis di Mattarella. Almeno,  fino alla fine della legislatura. Anche per consentire che sia il nuovo Parlamento ad eleggere il futuro Capo dello Stato.

Al “due volte” ex Presidente del Consiglio brucia ancora che sul Colle, da sette anni, ci sarebbe potuto stare proprio lui se… non fosse stato per quei 101 franchi tiratori?

 

Amministrative: dai comizi all’accattonaggio di voti balneari

Che Tristezza il voto per il Sindaco di Roma! Lontani i tempi delle piazze più o meno piene, o dei cinema, per i comizi dei candidati sindaci della Capitale. Passavi, li vedevi promettere mari e monti, se volevi ti fermavi ad ascoltarli; altrimenti passavi oltre.

Ero ragazzo e ricordo un candidato, a p.zza Mazzini a Roma su di una camionetta, arringare la folla con un megafono a pile. Ad ascoltarlo, tre persone. Eppure, potenza di una macchina politica che evidentemente allora funzionava, fu eletto. E da lì prese poi il volo per il Parlamento.

Oggi no. Ti vengono a trovare mentre, sudato ed accaldato, stai sotto l’ombrellone a mare e ti propinano le loro ricette su ospedali, buche, mezzi pubblici, nettezza urbana, e chi più ne ha ne metta!

 

A Destra… sceriffi con scarso senso dello Stato

Ogni stagione ha le sue mode e in questi giorni, forte di sondaggi molto favorevoli, la Destra prende coraggio e tira fuori quello che per anni, a fatica, ha tenuto sopito: l’amore per le armi. Ed ecco che a Milano Salvini e Meloni candidano un primario pediatra, ancora in servizio, che gira in ospedale armato.  “Il porto d’armi è legale – dice con sicurezza –  non l’ho certo comprato”. E così crede di chiudere la bocca a quanti si chiedono quale sia la necessità di portare con sé un pistola sul posto di lavoro.

E sul non averlo detto al momento della candidatura il tono diventa ancora più strafottente: “Non credo che né Salvini né altri debbano essere informati di qualcosa che è personale”.

La stessa strafottenza che ha mostrato Giorgia Meloni  nei giorni scorsi a chi le chiedeva se intendesse vaccinarsi. Poi lo ha fatto anche se, come Salvini, senza foto che lo comprovino. “Sono fatti miei”, la secca risposta del Presidente di Fratelli d’Italia. Eh no! Sono fatti anche nostri, visto che siede in Parlamento con i voti suoi ma con i soldi di tutti noi. Poi non meravigliamoci se la Lega s’inventa un assessorato alla sicurezza e titolare gira con un colpo in canna, litiga con un immigrato e reagisce ad una spinta uccidendolo. 

 

Con Travaglio dal giornalismo al tifo da stadio

Con Marco Travaglio, ma non è il solo, da tempo il giornalismo si è trasformato in tifo da stadio. E quel che è peggio è che le sue legittime invettive vengono applaudite dalla sinistra estrema. E questo è meno corretto visto che il Partito di riferimento è nella maggioranza con un importante ministero.

PdA

 


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