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“Sport in Regione”: guardare al futuro con radici nei territori

di Laura Tecce -


Un cambio di passo concreto, frutto del lavoro sinergico tra regioni e governo, ha condotto alla nascita del Patto Istituzionale per lo Sport che, insieme al nuovo progetto strategico “Sport in Regione”, rappresenta un modello innovativo di collaborazione tra istituzioni. Nell’ambito del Festival delle regioni e delle province autonome che si è svolto a Venezia dal 18 al 20 maggio – una vetrina delle eccellenze regionali e un momento di riflessione condivisa sulle sfide della governance multilivello in Italia – si sono gettate le basi per un nuovo modello di gestione delle politiche sportive. E in questo contesto il presidente della regione Basilicata, Vito Bardi, anche in qualità di coordinatore della commissione Sport della Conferenza delle regioni, ha sottolineato l’efficacia del percorso intrapreso insieme al ministro per lo Sport e i Giovani Andrea Abodi, illustrando come “un metodo di lavoro che coinvolge governo, regioni e attori del settore, con programmazione pluriennale, censimento degli impianti e semplificazione delle procedure” sia l’essenza di un’iniziativa che si propone di superare la frammentazione del passato, “per promuovere un sistema sportivo più integrato, efficiente e orientato al futuro”. Un nuovo paradigma, dunque, fondato sulla condivisione delle responsabilità, sulla pianificazione coordinata e sulla semplificazione delle procedure burocratiche che ostacolano l’accesso ai fondi e alla realizzazione di infrastrutture. E, aspetto fondamentale, fondato sulla programmazione pluriennale, che permette alle amministrazioni di superare la logica degli interventi estemporanei, pianificando investimenti a medio-lungo termine in modo più sostenibile e strategico. Nel solco di questo nuovo approccio “Sport in Regione” – che partirà proprio dalla Basilicata il prossimo 19 giugno – è il progetto operativo che metterà a terra gli indirizzi del Patto, declinandoli nei diversi contesti territoriali. Ogni regione avrà infatti la possibilità di elaborare un proprio piano triennale per lo sport, sulla base di dati aggiornati sugli impianti, sulle esigenze della popolazione e sulle opportunità di sviluppo locale. Con un’attenzione particolare riservata ai piccoli comuni, dove lo sport è spesso uno dei pochi presìdi sociali e culturali. Con il Patto Istituzionale per lo Sport e il progetto Sport in Regione, due strumenti chiave che segnano un cambiamento profondo nel modo in cui le istituzioni intendono promuovere e sostenere lo sport a livello nazionale e territoriale, l’Italia si dota di un modello innovativo per promuovere l’attività sportiva come diritto di cittadinanza, fattore di benessere, inclusione e sviluppo sostenibile. Una visione che guarda al futuro, con radici ben salde nei territori, in linea con gli obiettivi del Pnrr e con la crescente consapevolezza del ruolo che lo sport riveste non solo nella promozione del benessere fisico e mentale, ma anche come volano di sviluppo sociale, economico e culturale.


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