Editoriale

Stato di minorità

di Tommaso Cerno -


Voti: 17. Ridicoli. Lo stato di minorità in cui versa l’Occidente piagnone, pronto a tutto e buono a nulla, si manifesta nella vittoria di Riad all’Expo 2030. Lo sapevano anche i muri che ci saremo schiantati, come ormai è la norma. E mentre il mondo nuovo, quello si patriarcale, ci calpesta noi mandiamo in scena la nostra rissa globale su tutto. Fino al ridicolo.

I mondiali in Qatar, l’esposizione mondiale in Arabia, i mondiali del 2032 sempre alle loro latitudini. E, intanto, una immigrazione senza regole, città italiane invase dal Burka fuorilegge, l’impotenza delle istituzioni, i fondi immobiliari carichi di migliaia di miliardi pronti a comprare immobili, tecnologia, fabbriche e infrastrutture. Che siamo in vendita, anzi venduti al mondo arabo è cosa certa. Che siamo ridicoli nel farci la guerra sullo stato di salute della nostra democrazia anche. Siamo davvero un’Europa in declino, incapace di guardare cosa sta avvenendo e carica di sicumera nello spiegare alla gente normale, che non ne può più di pagare tasse, tassi, inflazione, guerre senza senso in nome della democrazia e poi cedere a una visione del mondo retrograda ma ricca tutte le nostre conquiste.

Siamo proprio quelli che ormai se la raccontano. Mentre faremo bene a renderci conto che abbiamo perso talmente tanto terreno nella guida dell’Occidente, da dover correre ai ripari. E vedrete che, dopo le manifestazioni contro il femminicidio di Giulia Cecchettin, trasformate in un corteo politico guidato da un femminismo capace di accusare i maschi occidentali di essere i complici del folle gesto di un ragazzino che piange davanti ai giudici e poi di salire sui palchi a difendere la cultura islamica, quella che le donne le copre di veli e le sottomette, ci verranno a dire che siamo noi che non capiamo. Siamo noi che fraintendiamo il fatto che l’integrazione non è un business criminale dove ci guadagnano tutti, tranne quella povera gente e i cittadini che pagano le tasse. E dove chi si integra sono le mafie e i trafficanti.

Con un pizzico di politica, direttamente o attraverso suocere e mogli come nel caso di Aboubakar Soumahoro. No ci diranno che siamo razzisti se ci domandiamo per quale diavolo di motivo tutti hanno pagato fior di tasse e delle promesse di una democrazia capace di redistribuire il reddito, di garantire una sanità pubblica e una pensione agli anzianin che avevano lavorato restanosolo promesse a vuoto. E ci diranno che siamo noi che non capiamo perché milioni di famiglie che avevano aperto un mutuo per prendersi casa oggi stanno con l’acqua alla gola e pur con lo stesso lavoro di prima, la stessa auto di prima , gli stessi figli di prima non arrivano più a fine mese.

Mentre invece il mondo arabo conquista i primi posti nella finanza e si compra pezzi della cultura che abbiamo edificato noi in cambio di nulla. Riad è solo l’ultimo esempio di quanto ormai poco contiamo, di come nemmeno ci rendiamo conto di essere solo terra di conquista economica e culturale. E di come il mondo abbia girato una curva lasciandoci indietro. E’ lo stesso mondo che all’Onu in maggioranza vota o si astiene contro l’Ucraina, lo stesso che difende Hamas e i terroristi islamici che minacciano la sopravvivenza dello stato ebraico. Ma questo non si può dire. Perché il problema siamo noi. Noi uccidiamo il pianeta. Noi siamo i razzisti. Noi siamo i patriarchi. Noi siamo i fannulloni. Noi siamo gli evasori. Noi siamo quelli che non capiscono.


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