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Stop al “carrello tricolore” delle polemiche, Urso pensa a nuove misure per le famiglie

di Angelo Vitale -


Il “carrello tricolore” non verrà prorogato. Quarantott’ore fa l’ultimo vertice a Palazzo Piacentini con i ministri Adolfo Urso e Francesco Lollobrigida ha praticamente mandato in soffitta lo strumento del Trimestre contro l’inflazione decollato due mesi fa con un tavolo che riuniva 16 associazioni del settore del commercio e della distribuzione e 20 associazioni dei settori industria, agricoltura, artigianato e cooperative, fin da subito evidenziando più di un’incertezza e un’assenza di interesse nel mondo della produzione della distribuzione. Per il titolare del ministero delle Imprese e del Made in Italy “risultati soddisfacenti”, per quello dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare “un esperimento riuscito”. Che però non verrà prolungato, come la stessa presidente del Consiglio Giorgia Meloni aveva annunciato e promesso al suo via.

Urso ora glissa sulla proroga “non necessaria” e annuncia nuove misure, che saranno successivamente dettagliate, intervenendo a favore delle famiglie nella fruizione delle offerte del settore della ristorazione.

Una decisione che suscita le polemiche dell’opposizione, che parla apertamente di un fallimento per l’iniziativa ispirata alla bandiera del nostro Paese e che puntava a garantire offerte a prezzi stabiliti o scontati sui banchi dei prodotti di largo e generale consumo della distribuzione organizzata.

E che rinnova le pungenti polemiche di associazioni contrarie, come l’Unione nazionale consumatori (“una sceneggiata, uno spettacolo indecoroso, come dimostrano i dati Istat”) o l’Adoc collegata alla Uil (“flop clamoroso, pura operazione di marketing”), raccogliendo pure la puntigliosa bocciatura di Pagella Politica che contesta l’analisi di Urso sui dati dell’inflazione che evidenzierebbero il successo del carrello tricolore.

Una situazione nella quale oggi Coldiretti, forse con pudore, restringe le sue preoccupazioni circa l’attacco al potere d’acquisto delle famiglie ai soli primi 9 mesi del 2023, quelli antecedenti al via del carrello varato dal governo Meloni: “Il carrello della spesa per i prodotti alimentari da consumare in casa, nei primi nove mesi del 2023 è costato agli italiani il 9,2% in più rispetto ai primi nove mesi del 2022”.


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