Esteri

STOP PILLOLA

di Martina Melli -


“Una cospirazione dell’Occidente per controllare la popolazione musulmana”. Questa la motivazione “ufficiale” dell’ultimo divieto talebano in Afghanistan, il divieto alla vendita e alla prescrizione dei contraccettivi. Lo ha rivelato ieri il Guardian in un’inchiesta esclusiva.
Da tempo infatti, emissari del governo armati minacciano le ostetriche e ordinano alle farmacie di sbarazzarsi delle scorte di contraccettivi. “Sono arrivati due volte con i fucili spianati e mi hanno imposto di non vendere più pillole contraccettive. Controllano regolarmente ogni farmacia di Kabul. Così abbiamo smesso di vendere questi prodotti”, ha detto la proprietaria di una farmacia della capitale. Testimonianze analoghe sono arrivate da altri farmacisti della città e di Mazar-i-Sharif. Un’ostetrica ha rivelato, chiedendo l’anonimato, di essere stata minacciata diverse volte. Un comandante talebano le ha detto che “non era autorizzata a pubblicizzare l’uso di strumenti occidentali per il controllo delle nascite”. Altri farmacisti delle due città hanno confermato che è stato ordinato loro di non tenere in magazzino alcun medicinale anticoncezionale. “Dall’inizio di questo mese, non possiamo più avere pillole anticoncezionali e iniezioni di Depo-Provera in farmacia, e abbiamo troppa paura di vendere le scorte esistenti”. “Viviamo in un ambiente soffocante. Non mi sono mai sentita così insicuro in tutta la mia carriera”, ha commentato Fatimah, un’ostetrica di Kabul.
In un Paese dove i diritti delle donne sono stai ridotti all’osso e dove il tasso di mortalità durante la gestazione e il parto è il più alto al mondo (muore una donna incinta su 14 per conseguenze legate alla gravidanza) il blocco dei contraccettivi rischia di avere un impatto devastante. Il Guardian ha sentito Shabnam Nasimi, un attivista sociale nato in Afghanistan che vive nel Regno Unito: “Il controllo dei talebani non solo sul diritto umano delle donne al lavoro e allo studio, ma ora anche sui loro corpi, è oltraggioso. È un diritto umano fondamentale avere accesso ai servizi di pianificazione familiare e contraccezione senza coercizione. Oggi essere una ragazza è un grave crimine”.
Molti attivisti hanno pregato i talebani di rispettare gli accordi internazionali che stabiliscono l’accesso universale all’assistenza sanitaria sessuale e riproduttiva. Hanno anche contestato l’interpretazione arbitraria del Corano, che, al contrario, sostiene che le donne hanno diritto a un intervallo tra una gravidanza e l’altra per poter crescere i propri figli.Per il momento comunque, il ministero della Salute non ha ancora emesso alcuna ordinanza.

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