Strade nere: il ciclismo africano in un libro
Cento narrazioni originali e curiose dell'ex colonna della Gazzetta dello Sport
Marco Pastonesi, noto ex giornalista sportivo della Gazzetta dello Sport, torna con un nuovo libro intitolato Strade nere, pubblicato da Ediciclo Editore all’interno della collana Miti dello sport e dedicato al ciclismo africano.
Storie nere
Il libro raccoglie cento storie originali, insolite e spesso dimenticate legate al ciclismo in Africa e ai ciclisti africani. E offre una straordinaria panoramica su un mondo poco conosciuto ma ricco di fascino e significato.
Il progetto ha avuto origine nel 2006, quando Pastonesi intraprese un viaggio in Burkina Faso per seguire il prestigioso Tour du Faso, una competizione ciclistica africana di rilievo.
Da quel primo viaggio, l’autore ha continuato a intrecciare storie e raccogliere testimonianze, spaziando tra passato e presente. Così ha tessuto un racconto che collega le grandi leggende del ciclismo — come Bottecchia, Bartali e Coppi — che corsero anche su suolo africano, fino a personaggi contemporanei.
Per esempio Alessio Gasparini, il primo ciclista italiano a essere ingaggiato da una squadra ruandese. O Dino Giuseppin, diventato una vera e propria icona in Zambia, e il giovane Biniam Girmay, il primo africano a trionfare in una classica europea di primo piano.
Cento narrazioni sul ciclismo africano tra epoche e continenti
Il libro si presenta come una raccolta di narrazioni che attraversano varie epoche e continenti, funambolando tra elementi di esplorazione, competizione sportiva, lotta contro il razzismo e atti di solidarietà.
Uno sguardo coinvolgente, arricchito talvolta da un tono ironico, una lettura vivace e appassionante.
Le curiosità del libro
Tra i racconti più divertenti e curiosi spiccano episodi come quello di Abdel-Kader Zaaf che, al Tour de France del 1950, confonde l’acqua con del cognac e finisce per addormentarsi durante la gara. O la presenza di Ali Neffati, un ciclista tunisino al via del Tour de France nel 1913 che gareggiava indossando il tradizionale fez.
E poi le storie di pedalate tenaci come quelle di Adrien Niyonshuti, simbolo della rinascita del ciclismo ruandese dopo la tragedia del genocidio.
L’esperienza sul campo, una rigorosa ricerca storica, una scrittura capace di mettere in luce la dimensione più umana ed emotiva dello sport. Strade nere è un libro che restituisce l’immagine inedita e sorprendente del ciclismo africano. Dalle strade polverose dei villaggi fino alle grandi gare mondiali.
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