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Svolta nella procedura di impeachment contro Donald Trump negli Stati Uniti

di Redazione -


I democratici hanno presentato le accuse formali contro il presidente, cioè i cosiddetti articoli di impeachment. Due le accuse. Il presidente è accusato di abuso di potere, perché i Dem gli contestano di avere bloccato degli aiuti militari all’Ucraina perché voleva ottenere in cambio dello scongelamento un’indagine sul rivale democratico Joe Biden. Ed è accusato anche di ostruzione del Congresso, per avere ordinato ai funzionari federali di sfidare i mandati a comparire emessi nell’ambito dell’indagine di impeachment. Un voto in commissione alla Camera potrebbe esserci già questa settimana, mentre il plenum dell’aula, composto da 435 membri, dovrebbe votare la prossima settimana, sicuramente prima di Natale. Il via libera della Camera è praticamente certo, dal momento che i democratici hanno la maggioranza, e Trump diventerà così il terzo presidente Usa della storia a essere messo in stato d’accusa dal Congresso. Prima di lui hanno dovuto affrontare l’impeachment i presidenti Andrew Johnson nel 1868 e Bill Clinton nel 1998, mentre il repubblicano Richard Nixon si dimise prima del voto. È tuttavia improbabile però che Trump venga destituito, perché dopo la Camera la palla passerà al Senato per il processo vero e proprio e lì la maggioranza è repubblicana. Così fu per Johnson e Clinton, che erano stati assolti in Senato, dove la condanna secondo la Costituzione deve essere approvata da una maggioranza dei due terzi. Attualmente in Senato i repubblicani hanno 53 seggi, contro i 47 dei democratici. La reazione di Trump non si è fatta attendere: “È follia politica”, ha scritto su Twitter, definendo le accuse “ridicole” e denunciando ancora una volta quella che chiama una “caccia alle streghe”. Il presidente “si aspetta di essere totalmente esonerato perché non ha fatto nulla di male”, ha dichiarato la portavoce della Casa Bianca, Stephanie Grisham. Anche se così fosse, però, il voto alla Camera, rarissimo nella storia Usa, getterà un’ombra sul mandato di Trump e peserà sulla sua campagna elettorale per le presidenziali del 2020.

“Le prove della condotta del presidente sono schiaccianti e incontestabili” e il “continuo abuso di potere” di Donald Trump “non ci ha lasciato alternativa”, ha detto dal canto suo Adam Schiff, che come presidente della commissione intelligence della Camera Usa ha guidato l’indagine per l’impeachment. I democratici hanno avviato una procedura di impeachment contro Donald Trump dopo avere appreso che, in una telefonata del 25 luglio, aveva chiesto al presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky di indagare su Joe Biden, democratico e possibile rivale nella corsa per la Casa Bianca del 2020. L’opposizione accusa Trump di avere abusato del suo potere per fini personali, precisamente congelando aiuti militari fondamentali per Kiev, che è impegnata in un conflitto armato con i separatisti filorussi nell’est dell’Ucraina. “Il presidente ha chiesto e fatto pressione sull’Ucraina affinché intervenisse nelle nostre elezioni presidenziali del 2020, così facendo ha minato la sicurezza nazionale, ha indebolito l’integrità delle elezioni e violato il suo giuramento al popolo americano”, ha affermato il presidente della commissione giustizia della Camera, il democratico Jerry Nadler. Resta ancora da scoprire se il processo vero e proprio, che è previsto per gennaio al Senato, sarà rapido, come auspicano alcuni vicini al presidente, o se invece Trump vorrà servirsene come tribuna politica.

Domenico Condello


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