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Switch-off, Giorgetti: “Abbiamo limitato i danni”

di Alessio Gallicola -


“Questa operazione estremamente complessa, lo Switch off, che ha riguardato anche la sopravvivenza di alcune emittenti televisive locali, nonché la ricezione del segnale, ha impegnato il Ministero in un’attività veramente complessa. Devo dire che il risultato fino ad adesso è soddisfacente, noi eravamo davvero preoccupati per l’esito di questa operazione, ma siamo riusciti a limitare i danni nel limite dell’accettabile”. È soddisfatto il Ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti mentre illustra ai membri della Commissione parlamentare per l’indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi l’esito dell’operazione che ha segnato un altro capitolo della transizione digitale della tv.

Per il Ministero l’esito positivo è frutto principalmente della collaborazione, fin dall’inizio del processo, con le Regioni coinvolte dalla riorganizzazione delle frequenze per realizzare iniziative di comunicazione locali e raggiungere capillarmente tutti gli abitanti dei comuni interessati nei giorni dello switch-off. Allo stesso modo il Mise ha svolto incontri tecnici con Agcom, Confindustria e associazioni di categoria, emittenti locali e stakeholder di settore per coordinare gli interventi funzionali al cambio di tecnologia.

Dall’8 marzo scorso tutti i canali televisivi delle emittenti nazionali saranno visibili in alta qualità: gli utenti hanno dovuto risintonizzare la propria Tv o il decoder per continuare a guardare i propri programmi preferiti. Tutto questo a causa dell’attivazione della codifica Mpeg-4 per la trasmissione del digitale terrestre, che ha sostituito quella attuale, la Mpeg-2. Il passaggio ha riguardato i canali televisivi posizionati sul telecomando dall’uno al nove, e dal venti in poi. Ma il Governo, tramite il Mise, ha messo a disposizione anche un bonus per gli utenti che, in seguito alla risintonizzazione, si fossero visti costretti a sostituire la tv oppure il decoder.

Per quanto riguarda le emittenti televisive locali, prosegue il programma di “refarming” con il cambio di codifica che avviene per aree geografiche, avendo già interessato Sardegna, Valle d’Aosta e Trentino Alto Adige, quindi Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia ed Emilia Romagna. Le altre regioni del Centro e del Sud Italia saranno, successivamente, interessate al passaggio di codifica sulla base del calendario di riorganizzazione delle frequenze stabilito dal Ministero.


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