Cronaca

Tabaccaio ucciso a Jesolo, che rompicapo

di Ivano Tolettini -


Chi poteva volere morto il 64enne tabaccaio Roberto Basso di Jesolo, ammazzato tra domenica e lunedì scorsi con un oggetto appuntito, colpendolo alle spalle nella camera della propria casa, posta alla periferia della nota cittadina balneare del Veneziano? Una domanda per adesso senza risposta. Racchiude però il giallo costato la vita al commerciante che conduceva una vita riservata e che in apparenza non aveva nemici. “Di certo Roberto conosceva il suo assassino”, ripete ai cronisti la zia Adriana. Il movente più gettonato, però, è quello della rapina finita male. Basso domenica aveva lavorato fino a tardi, trattenendosi nella propria tabaccheria fino a quasi mezzanotte. L’indicazione arriva alle telecamere di un locale situato accanto a quello di Basso. Lo riprende mentre abbassa la saracinesca alle 23.50. Da lì ha impiegato una decina di minuti ad arrivare a casa, con l’incasso, dove evidentemente c’era qualcuno che lo aspettava o che l’ha pedinato. I carabinieri sono abbottonati e da una settimana stanno analizzando telefoni cellulari e numerosi altri indizi. A trovarlo morto è stato il fratello Andrea. Egli lunedì stava tagliando l’erba a casa sua, poi doveva portare il decespugliatore a Roberto. “L’ho visto andar via verso le 10-10.15 – racconta una cugina -. È andato a fare benzina, quindi in un negozio di ferramenta, ha gli scontrini. Poi si è recato dal fratello ed ha scoperto la tragedia. Non aveva il telefonino con sé ed è tornato a casa, ha informato la sorella, che ha dato l’allarme”. La porta dell’abitazione di Roberto era chiusa dall’interno e il vetro della porta del terrazzo della camera era rotto. Chi l’ha ucciso?


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