Bollette, parla Tabarelli: “Col mercato libero si risparmia”
DAVIDE TABARELLI NOMISMA ENERGIA
“Una tempesta in un bicchier d’acqua” sulle bollette: così Stefano Tabarelli, presidente di Nomisma, ha liquidato la polemica scatenata sulla fine del mercato tutelato per le bollette dell’elettricità e del gas. Intervenuto ieri mattina a L’Aria che Tira su La7, Tabarelli ha stroncato le critiche e, numeri alla mano, ha smentito la lettura di Elly Schlein secondo cui il passaggio dal mercato tutelato a quello libero rappresenterà una sorta di “tassa sull’energia” targata Meloni: “L’Arera, l’autorità che si occupa di questi temi, ha inviato un documento al Parlamento in cui mostra che, l’anno scorso, ci sono stati risparmi medi del 33% sul mercato libero dell’elettricità rispetto a quello tutelato. È accaduto per vari motivi, anche un po’ per fortuna magari, ma è successo. Per il gas si è registrato qualche aumento ma trascurabile”. Il tema, per Tabarelli, oltre che economico è anche politico: “La libertà del mercato è un valore fondamentale per l’Occidente, per la nostra Costituzione, per le imprese, per il futuro e la democrazia. Si tratta, poi, di un impegno preso già ai tempi di Bersani quando la sinistra, nel ’99, era più realista del re e imboccò una strada di privatizzazioni più determinate di qualsiasi altro liberista. La cosa è semplice – ha aggiunto Tabarelli -, abbiamo preso un impegno e dobbiamo rispettarlo”.
Lo scenario è in divenire. E Tabarelli rassicura i consumatori. A partire dalle pressanti telefonate che, in questi giorni, i cittadini ricevono dai call center delle società energetiche. “Riceviamo queste telefonate proprio perché non c’è il mercato libero e adesso ci sono dieci milioni di potenziali clienti a cui danno la caccia; il primo beneficio della fine del tutelato sarà quello di non ricevere più queste telefonate”. Il presidente di Nomisma ha poi spiegato: “Finora sono già passati al libero più di 14 milioni di utenti su trenta totali. Altri quattro milioni resteranno nel tutelato perché si tratta di persone vulnerabili, poveri o anziani. Non dobbiamo fare altro che dire al nostro fornitore, se lo vogliamo, che restiamo con lui. Occorrerà leggere le bollette, chiamare al numero verde. Magari affidarsi al sito dell’Arera. Per me è una tempesta in un bicchiere d’acqua”.
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