Esteri

Taiwan, tra urne e palloni aerostatici. Pechino insiste: “Riunificazione pacifica”

di Ernesto Ferrante -


Si avvicina il giorno del voto per Taipei. Lai Ching-te (William Lai), candidato del Partito progressista democratico (Dpp) alle elezioni presidenziali, continua ad essere in testa nei sondaggi. Secondo United Daily News, che ha condotto la ricerca tra il 26 e il 30 dicembre, l’attuale vicepresidente raccoglierebbe il 32%, mentre Hou Yu-ih del Kuomintang (Kmt) si fermerebbe al 27% e Ko Wen-je del Partito popolare al 21%. Lai resta il favorito per la successione alla presidente Tsai Ing-wen anche nella rilevazione demoscopica condotta dalla rete televisiva Tvbs.

Da domani, secondo le leggi locali, non potranno più essere diffusi o commentati sondaggi elettorali. Tsai non può presentarsi per un terzo mandato. La “riunificazione è inevitabile”, ha avvertito domenica il leader cinese Xi Jinping. Il 13 gennaio sull’isola si vota anche per le elezioni parlamentari.

Per le autorità del “Dragone”, la “riunificazione è un desiderio comune del popolo” delle due sponde dello Stretto. A ribadirlo è stato il numero uno dell’Ufficio per gli Affari di Taiwan del Consiglio di Stato e responsabile per la ‘questione di Taiwan’ del Comitato centrale del Partito comunista cinese, Song Tao.

“La patria alla fine sarà inevitabilmente riunificata”, ha ripetuto Song, tornando a insistere sul principio di “un’unica China” e sullo “sviluppo pacifico delle relazioni nello Stretto”. “Nel 2024 sosterremo le politiche di riunificazione pacifica e di ‘un Paese, due sistemi’”, ha affermato ancora in un messaggio per il nuovo anno di cui dà notizia l’agenzia ufficiale Xinhua, rimarcando la “grande causa della riunificazione nazionale”.

Due palloni aerostatici cinesi hanno oltrepassato nelle ultime ore la cosiddetta “linea mediana”. Uno dei due avrebbe sorvolato l’isola. Torna a denunciarlo il ministero della Difesa taiwanese. E’ almeno il terzo “episodio” di questo tipo da inizio dicembre.

Stando a quanto riferito stamani su X dal ministero, sono stati individuati ieri sera tra le 21.31 e le 22.40 ora locale e hanno oltrepassato la “linea mediana”, che Pechino non riconosce, a nordovest delle zone di Chiayi e Keelung a “un’altitudine di circa 9.000 metri” per procedere in direzione nordest e “scomparire tra le 23.43 e le 00.43”.

I vertici della Difesa di Taiwan hanno anche segnalato la presenza nell’area di quattro velivoli militari e tre unità navali della Marina del gigante asiatico, precisando che uno dei velivoli è entrato nella zona di identificazione della difesa aerea (Adiz) di Taiwan.


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