Il 4 gennaio 2021, Alex Bonucchi, giovane tecnico italiano di 25 anni originario di Nonantola (Modena), ha perso la vita in circostanze tragiche mentre si trovava in Algeria per lavoro. Secondo le prime ricostruzioni, il ragazzo sarebbe stato folgorato da un cavo elettrico scoperto, collocato nei pressi della piscina dell’hotel dove soggiornava.
Una morte assurda e ancora oggi, a oltre quattro anni di distanza, avvolta dal mistero e dall’indifferenza giudiziaria. Le autorità algerine, in due gradi di giudizio, hanno assolto il legale rappresentante dell’hotel, negando qualsiasi responsabilità oggettiva nella morte di Alex. La famiglia Bonucchi ha però deciso di non arrendersi e ha presentato ricorso alla Corte di Cassazione algerina, nel tentativo disperato di ottenere giustizia per un figlio strappato alla vita in modo crudele.
A rendere la vicenda ancora più dolorosa sono le gravi incongruenze emerse durante le indagini: la salma di Alex è tornata in Italia priva del cuore e del polmone destro, trattenuti dalle autorità locali per presunti accertamenti mai notificati ufficialmente. A oggi, quegli organi non sono ancora stati restituiti, alimentando la rabbia e il dolore della madre, Barbara Degli Esposti, che da allora ha avviato una battaglia senza sosta per ottenere verità, trasparenza e giustizia.
L’intervento del ministro Antonio Tajani: attenzione sulla viceda di Alex Bonucchi
In questa lotta, finalmente qualcosa si muove anche sul fronte politico. Il Ministro degli Esteri Antonio Tajani è sceso in campo in prima persona, manifestando un deciso cambio di passo nella gestione del caso. Dopo l’interrogazione parlamentare presentata alla Camera dalla deputata Stefania Ascari (M5S), Tajani ha convocato con urgenza il console alla Farnesina per affrontare la questione e ha annunciato un pressing serrato sull’Algeria per ottenere risposte chiare e immediate. Il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale ha dichiarato di seguire con attenzione la vicenda e ha ribadito la richiesta ufficiale alle autorità algerine: restituire gli organi mancanti e chiarire una volta per tutte le responsabilità di quanto accaduto. Una svolta che segna un punto di rottura rispetto all’immobilismo del passato.
“La giustizia per Alex segnerà il passo per una nuova proposta di legge sulla tutela degli italiani morti all’estero. Niente e nessuno mi fermerà”, afferma con determinazione Barbara Degli Esposti, che nel frattempo ha organizzato conferenze stampa, partecipato a manifestazioni e incontrato numerosi rappresentanti istituzionali, trasformando il suo dolore in impegno civico.
La tragedia di Alex Bonucchi resta una ferita aperta. Ma il cambio di passo voluto da Tajani apre uno spiraglio di speranza affinché il sacrificio di questo giovane italiano non venga dimenticato e possa servire a rafforzare la tutela dei nostri connazionali nel mondo.