Economia

Taranto, dimesso sindaco Bitetti contestato per l’ex Ilva

I manifestanti gli chiedevano di prendere le distanze dal governatore Emiliano sull'accordo per l'acciaieria

di Angelo Vitale -


Il sindaco di Taranto Piero Bitetti, eletto a giugno, si è dimesso ieri sera. Nel tardo pomeriggio aveva incontrato i rappresentanti delle associazioni ambientaliste e altri rappresentanti della società civile sull’accordo di programma inter istituzionale per l’ex Ilva la cui discussione è all’ordine del giorno del Consiglio comunale previsto per domani.

Le dimissioni di Bitetti

Nella piazza antistante il Comune, intanto, manifestavano i cittadini contrari all’intesa. Subito dopo l’incontro con i rappresentanti delle associazioni, il sindaco è stato avvicinato da un gruppetto di manifestanti entrati nell’androne del Municipio che – alcuni di loro erano con il volto coperto – per alcuni minuti hanno impedito che uscisse dal Palazzo in compagnia dei giornalisti.

Negli slogan preso di mira anche il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano. Le contestazioni sono state riprese in alcuni video sui social, che mostrano alcune persone entrate nell’androne del Municipio apostrofare il sindaco: “Devi salvare la salute di Taranto, tu sei il primo cittadino”, “Prendi le distanze da Emiliano”, “Vai ad ascoltare gli altri, devi ascoltare tutti”, le grida che si sentono partire dal piccolo gruppo. E poi: “Bitetti perché non esci qua fuori?” e il coro “Assassini, assassini”.

Ha 20 giorni di tempo per ritirare le dimissioni

Nella comunicazione inviata all’ufficio del protocollo comunale, Bitetti spiega di presentare le sue dimissioni con effetto immediato “per motivi di inagibilità politica“. Con evidenza, il proposito di compattare intorno alla sua figura la maggioranza che lo ha eletto, per rimeditare il gesto delle dimissioni.

Chi è Bitetti

Pietro Bitetti detto Piero, 51 anni, ex sottotenente di vascello, era da un mese sindaco di una coalizione di centrosinistra sostenuta dal Pd. Variegata la sua carriera politica iniziata nel 1996, con passaggi da liste civiche all’Udc, di nuovo in liste civiche, la nomina nel consiglio di amministrazione dell’allora Azienda Farmaceutica Comunale.

Nel 2009 la nomina ad assessore comunale con il sindaco Ippazio Stefàno, nel 2009 l’incarico di presidente dell’Ambito Territoriale di Caccia della Provincia di Taranto.

Poi, il passaggio al Pd e una prima fallita scalata al Comune nel 2017 con il centrosinistra. In questo decennio, il suo avvicinamento al governatore Michele Emiliano, l’elezione nel Consiglio comunale fino alla corsa di quest’anno contro il centrodestra, vinta poi al ballottaggio.


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