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Tardelli difende il suo urlo: “Oggi esultanze troppo studiate”

di Redazione -


È l’immagine simbolo della vittoria italiana ai mondiali di calcio del 1982. Marco Tardelli torna a parlare del suo iconico “urlo” intervenendo al Film Festival di Taormina, dove è stato presentato il docufilm “Italia 1982: una storia azzurra” dedicato proprio alla vittoria mundial di quarant’anni fa. “Mi piacciono le esultanze vere, genuine, che nascono al momento, dal cuore ma anche dalla testa” ha detto Tardelli, sottolineando la differenza tra il calcio di quarant’anni fa e quello di contemporaneo.

“Oggi tante esultanze appaiono più ricercate, più studiate” ha dichiarato all’Adnkronos. Anche più finte? Questa la domanda rivolta all’ex azzurro. “Non lo so ma io quella volta, più che esultare, ho proprio gridato al vento la mia gioia infinita, per un goal che poteva essere decisivo, visto che raddoppiava il nostro vantaggio sulla squadra tedesca”. Dello stesso avviso un suo compagno in quell’avventura come Fulvio Collovati: “Quell’urlo di Tardelli è un gesto che rimarrà nella storia del calcio, anche se lui con falsa modestia lo nega. E rimarrà per sempre proprio perché fu un gesto genuino e spontaneo”.


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