Tassa di soggiorno per tutti i comuni italiani: cosa cambia dal 2025
Arrivano novità sulla tassa di soggiorno, perché a partire dal 2025, tutti i comuni italiani potranno applicarla su base volontaria. Cosa cambia?
Finora, l’imposta sugli alberghi poteva essere applicata soltanto da un gruppo ristretto di città, tra cui i capoluoghi di provincia e alcune località turistiche, per un totale di mille comuni. Tuttavia, questa possibilità verrà estesa, su base volontaria, a tutti i 7.900 comuni italiani.
L’importo dell’imposta, che attualmente varia tra uno e dieci euro a seconda della tipologia di struttura, potrà essere definito autonomamente da ciascun comune. Nonostante questa libertà, verranno comunque fissate delle soglie massime e saranno introdotte regole uniformi per tutti. Le fasce di prezzo saranno strutturate in modo da rendere l’imposta proporzionale al costo della stanza e da applicarsi a persona. Le norme definitive saranno discusse in un tavolo tecnico che avrà inizio la prossima settimana e si concluderà entro un mese.
Tassa di soggiorno per tutti i comuni dal 2025: la posizione del governo – L’obiettivo, da sapere il viceministro dell’economia Maurizio Leo “è far diventare questa tassa un’imposta di scopo per restituire soldi al settore del turismo, garantendo gli ambiti e la possibilità, come richiesto da Anci, di destinare l’imposta anche a decoro urbano e sicurezza”. Regole che valgono su tutto il territorio nazionale sui cui c’è stato il plauso della ministra del Turismo, Daniela Santanché: “Non dobbiamo far vivere ai residenti il turismo come una minaccia ma come un’opportunità – dice – Noi cerchiamo di distribuire meglio questa imposta”
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