Economia

Tassateli

di Cristiana Flaminio -


La crisi non è per tutti, anzi. È stato un anno da ricordare per le compagnie energetiche e pure Enel festeggia ricavi e profitti da record. Il 2022 s’è chiuso, per la società, con ricavi pari a 140,5 miliardi di euro. L’aumento è mostruoso: in termini percentuali, rispetto all’anno precedente, Enel fa segnare +63,9 per cento, dato che – in soldoni, è proprio il caso di dirlo – vuol dire che nelle casse dell’azienda sono arrivati poco meno di 55 miliardi di euro in più (per la precisione 54,8) rispetto all’anno precedente. Si tratta di somme così alte da far perdere l’orientamento. Per trovare un punto di riferimento e rendersi conto di quanto siano enormi i ricavi di Enel nel 2022 basta ricordarsi che l’intera finanziaria approvata dal governo Meloni è stata pari a poco meno di 33 miliardi di euro.
Secondo quanto ha riferito il gruppo diretto dall’amministratore delegato Francesco Starace, “la variazione è prevalentemente riconducibile, in un contesto di prezzi medi crescenti, ai maggiori volumi di energia prodotti ed intermediati, alle maggiori quantità vendute (soprattutto in Italia e Spagna), agli adeguamenti tariffari in Brasile, alla maggiore energia elettrica distribuita in America Latina, nonché all’effetto positivo dei tassi di cambio”. E ancora: “I ricavi dell’esercizio 2022 includono il provento non ordinario derivante dalla cessione delle attività di trasmissione in Cile, pari a 1,1 mld di euro nonché i proventi ordinari derivanti dalla cessione parziale della partecipazione detenuta in Ufinet e in Gridspertise e dalla cessione di alcune società a Mooney Group mentre i ricavi relativi all’esercizio 2021 includevano il provento ordinario, pari a 1,8 mld di euro, realizzato dalla cessione della partecipazione detenuta in Open Fiber”. Lo stesso Starace ha dichiarato: “I risultati preliminari del 2022 dimostrano la resilienza del Gruppo Enel, che, grazie alla robustezza del proprio modello di business integrato, ha raggiunto un Ebitda ordinario di 19,7 miliardi di euro, superando la guidance comunicata ai mercati finanziari, nonostante l’avverso contesto geopolitico, energetico ed economico e tutelando, al contempo, i nostri clienti finali dallo shock dei prezzi energetici derivante dalla crisi del gas”.
A guastare la festa a Enel, però, le parole della presidente del parlamento europeo Roberta Metsola. Che ha chiesto di tassare gli extraprofitti. E di farlo seriamente. “Le società attive nell’energia e nell’elettricità hanno realizzato profitti da record nel 2022. Ora è il momento di tornare all’idea di una tassa straordinaria. So che in precedenza è stata presa una decisione, ma se guardiamo a circa 40 miliardi di euro di ricavi aggiuntivi per una sola azienda energetica, in un momento in cui i cittadini e le imprese hanno bisogno di sostegno, è chiaro che ci sono ancora troppe risorse che sfuggono”. Metsola, che ha parlato durante il consiglio europeo che si è tenuto giovedì sera a Bruxelles, ha aggiunto: “Acceleriamo gli investimenti in Europa per riportare l’economia europea su un sentiero stabile di crescita e per renderci ancora più competitivi. Non serve reinventare la ruota: i finanziamenti di NextGenerationEu sono ancora pronti e disponibili, insieme a una revisione del Quadro Finanziario Pluriennale che ci consentirà di ridistribuire i fondi in tranche, che erano meno prioritarie quando lo abbiamo negoziato”.

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