Circa 120 film erano stati messi sotto la lente d’ingrandimento del ministero della Cultura: il motivo? Verificare possibili irregolarità nei flussi di denaro, nelle fatture e nelle spese dichiarate per chi ha usufruito della tax credit, l’incentivo fiscale del cinema italiano.
E ieri proprio il Ministero della Cultura ha revocato un tax credit di quasi 60 milioni di euro concesso alla Sipario Movies Spa, società cinematografica fondata dal produttore Andrea Iervolino e dalla co-fondatrice Monika Waldner Gomez Del Campo Bacardi. Secondo quanto riportato in esclusiva da Open, la società è attualmente in liquidazione e sotto amministrazione giudiziaria.
Il provvedimento, firmato dal direttore dimissionario del settore cinema del Ministero, Nicola Borrelli, è arrivato dopo la trasmissione di una corposa documentazione da parte del liquidatore David Peretti. I documenti illustrano gravi irregolarità contabili e operative finalizzate ad ottenere indebitamente gli incentivi pubblici. Nella relazione dei liquidatori si evidenzia come la gestione di Sipario avrebbe fatto uso di “meccanismi illeciti” per alterare i bilanci, gonfiare il patrimonio e ottenere crediti d’imposta non dovuti.
La Sipario, precedentemente nota come Iervolino Entertainment srl, avrebbe simulato transazioni e utilizzato società controllate estere per “europeizzare” costi in realtà non ammissibili. Ad esempio, risulterebbero gonfiati 75 milioni di europer “servizi di transcodifica da 2D a 3D”, da cui si sarebbero ottenuti 29,6 milioni di tax credit; e 169,8 milioni per produzioni di animazioni realizzate all’estero e poi fatte risultare in Europa, generando 27,7 milioni di crediti. Non solo, la società avrebbe registrato attività fittizie nei bilanci: crediti inesistenti, ricavi simulati, e capitalizzazioni distorte, che hanno permesso un miglioramento artificiale del rating bancario, facilitando l’ottenimento di prestiti.
Secondo la documentazione citata da Open, la Sipario sarebbe oggi priva di asset recuperabili, svuotata delle sue risorse economiche e insolvente. Le passività superano i 60 milioni di euro. A rendere ancora più eclatante la vicenda, c’è il fatto che, nonostante le indagini in corso, Iervolino ha continuato ad apparire pubblicamente accanto a star del cinema internazionale e lo scorso 16 giugno, ha incontrato Papa Leone XIV, portando in dono un modellino Maserati.
Tax credit, Iervolino replica: “Faremo ricorso”
La replica di Iervolino e del suo avvocato Sergio Santoro, inviata a Open contesta duramente la decisione del Ministero, definendola “frettolosa” e basata su documenti unilaterali. Per questo, hanno fatto sapere che “sarà depositato ricorso al TAR” in quanto “evidente che quanto accaduto è frutto di una manovra strumentale per danneggiare la società, gli altri azionisti e la mia persona”. E mentre il Ministero gli revocava i fondi, Fortune Italia ha celebrato Iervolino come uno dei “40 under 40” che stanno cambiando l’Italia. Intervistato, Iervolino ha parlato della sua carriera, dei suoi film, ma ha anche commentato la controversa questione del tax credit a Rexal Ford (Francis Kaufmann), accusato del duplice omicidio di Villa Pamphili: “È una storia che mi ha colpito. La questione fondamentale è che, senza incentivi pubblici, il cinema non potrebbe esistere”. E forse neanche la sua società.