Attualità

Tempesta solare in corso: aurore boreali e telecomunicazioni in tilt

di Martina Melli -


Nelle ultime settimane, l’attività superficiale del Sole è aumentata in modo significativo, con esplosioni di grande intensità. Questo fenomeno è tipico della fase che precede il “massimo solare”, un periodo in cui il Sole raggiunge il picco della sua attività ciclica, ogni 11 anni. Durante il weekend si è verificata la tempesta solare più intensa dal 2003, provocata da un gruppo di macchie solari estese 16 volte il diametro della Terra. A causa di questa attività solare, lo Space Weather Prediction Center (Swpc) della National Oceanic and Atmospheric Administration (Noaa) ha innalzato il livello di allerta prima a G4 e poi, nella notte tra venerdì 10 e sabato11 maggio, precisamente alle 00.54 italiane, a G5, parametro indicativo di massima pericolosità.
Questi fenomeni, che rappresentano una seria minaccia per i satelliti in orbita, le reti elettriche e le comunicazioni radiofoniche terrestri, sono sotto stretto monitoraggio da parte di missioni spaziali come Soho (Solar and Heliospheric Observatory Homepage), un progetto congiunto tra Esa e Nasa.
Il Noaa ha descritto la situazione come estremamente critica, con potenziali pericoli non solo per le infrastrutture di navigazione satellitare, ma anche per le comunicazioni aeree e le telecomunicazioni in generale.
Durante una tempesta solare di forte intensità, tuttavia, possono formarsi anche rari e bellissimi fenomeni atmosferici come le aurore boreali. Il Sole lancia nello spazio un’imponente quantità di particelle cariche attraverso esplosioni di materia solare. Queste particelle si muovono velocemente verso la Terra, impiegando generalmente da uno a due giorni per arrivare. Una volta arrivate in prossimità del nostro pianeta, interagiscono con il campo magnetico terrestre, scatenando vari fenomeni, tra cui le aurore che diventano visibili anche in zone più vicine all’equatore.
Lo Swpc, in un bollettino diffuso alle 17.30 italiane del 10 maggio, ha segnalato che il momento esatto dell’arrivo è ancora incerto, ma è molto probabile che almeno sette espulsioni di massa coronale, enormi flussi di particelle cariche espulse dal Sole, stiano tuttora dirigendosi verso la Terra.


Torna alle notizie in home