Esteri

Terre rare: intesa siglata tra Usa e Ucraina

di Ernesto Ferrante -


Stati Uniti e Ucraina hanno firmato l’accordo sulle terre rare. Donald Trump ha ottenuto il “risarcimento” di cui ha parlato più volte. “Abbiamo concluso un accordo, grazie al quale, teoricamente, riceveremo molto più dei 350 miliardi di dollari” spesi dall’amministrazione Biden per sostenere militarmente gli ucraini nel conflitto con la Russia, ha assicurato il capo della Casa Bianca.

Washington si assicura una corsia preferenziale per accedere alle risorse minerarie dell’Ucraina, che è potenzialmente uno dei primi 10 Paesi a livello mondiale per le ricchezze del sottosuolo.

Il World Economic Forum stima infatti che vi siano 20mila depositi minerari di 116 tipi. Circa 3055 erano quelli attivi prima dell’operazione militare speciale russa, iniziata nel 2022. Gli ucraini dispongono di 500mila tonnellate di litio non sfruttato, essenziale per la produzione delle batterie ricaricabili dei veicoli elettrici.

Due siti strategici per importanza e grandezza, il Deposito Shevchenko (Donetsk) e Kruta Balka (Zaporizhzhia), si trovano attualmente in aree occupate.

Per la Kyiv School of Economics, quella ucraina rappresenta anche il 6 per cento della produzione globale di titanio, utilizzato in applicazioni aerospaziali, militari e mediche. L’Ucraina è il quinto produttore mondiale di gallio, fondamentale per i semiconduttori. Ingenti sono anche le sue riserve di grafite, carbonio, manganese, ferro, titanio e uranio.

Oltre a queste materie prime, il territorio ucraino contiene quantità molto significative di terre rare, usate in dispositivi come smartphone e risonanze magnetiche. La Gran Bretagna ha messo da tempo gli occhi su questo patrimonio di cui i cugini americani sono convinti di poter disporre senza ostacoli. Da qualche anno circolano voci di contratti blindati che metterebbero al sicuro gli interessi di Londra.

“Questa intesa mostra alla Russia che gli Usa sono impegnati per un processo di pace che ha al centro un’Ucraina libera, sovrana e prospera a lungo termine”, ha affermato il segretario al Tesoro, Scott Bessent. Si dà vita al “Fondo di Investimento per la Ricostruzione Usa-Ucraina” che consentirà ai “due Paesi di collaborare attivamente e investire insieme per assicurare che i rispettivi asset, risorse e capacità possano accelerare la ripresa economica ucraina”, ha spiegato Bessent in una nota.

Per il ministro ucraino dell’Economia, Yulia Svyrydenko, quanto messo nero su bianco “riflette l’impegno degli Stati Uniti per la sicurezza, la ripresa e la ricostruzione dell’Ucraina. Il documento può garantire successo a entrambi i Paesi”.

Il presidente ucraino Zelensky non è riuscito a ottenere l’inserimento esplicito di garanzie di sicurezza, ma solo un generico riferimento ad un “allineamento strategico a lungo termine” tra i contraenti che vincola gli Usa al “sostegno per la sicurezza dell’Ucraina, alla prosperità, alla ricostruzione e all’integrazione nel sistema economico globale”. Nessun accenno alla centrale nucleare di Zaporizhzhia, la più grande d’Europa, che la Russia controlla dal 2022.

Non solo terre rare. L’inquilino della Casa Bianca vuole passi in avanti da Zelensky per mettere fine alla guerra. “Gli ho detto che sarebbe una cosa molto buona che, se si arrivasse a un accordo, lo firmasse, perché la Russia è molto più grande e molto più forte”, ha rivelato Donald Trump, parlando del suo incontro di sabato scorso a San Pietro con il leader ucraino, durante un evento organizzato da Newsnation.

Almeno sette persone sono rimaste uccise e più di 20 ferite in seguito a un attacco con droni contro un mercato cittadino ad Aleski, nella regione di Kherson amministrata dai russi, nel sud dell’Ucraina. Lo ha reso noto il governatore filorusso della regione, Vladimir Saldo, in un messaggio pubblicato sul suo canale Telegram.

“I soldati ucraini hanno sferrato un massiccio attacco con droni Fpv contro i civili. Al momento dell’attacco, nel mercato si trovavano molte persone”, ha denunciato il governatore.


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