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Terremoto di magnitudo 6.9 nelle Filippine: almeno 61 morti e centinaia di feriti

di Flavia Romani -


Un potente terremoto di magnitudo 6,9 ha colpito le Filippine centrali la sera del 30 settembre, con epicentro marittimo a circa 19 chilometri a nord-est di Bogo sull’isola di Cebu. Le prime stime parlano di almeno 61 vittime e oltre 140 feriti, ma le autorità avvertono che il bilancio potrebbe peggiorare man mano che i soccorritori raggiungono zone difficili da raggiungere.

Secondo il Consiglio nazionale per la riduzione del rischio di catastrofi, il sisma ha distrutto o danneggiato almeno 22 edifici in varie località dell’isola. Il terremoto, avvenuto a profondità superficiale (circa 5 km), ha provocato danni estesi in molte comunità rurali tra Bogo, San Remigio, Medellin e aree circostanti.

Terremoto di magnitudo 6.9 nelle Filippine, l’impatto sul territorio e i precedenti

A Bogo, l’ospedale locale è stato rapidamente sopraffatto dalle vittime, costringendo medici e infermieri a operare all’aperto e all’esterno delle strutture danneggiate. In alcune zone, il sisma ha provocato il cedimento di muri, il crollo di chiese storiche, il distacco della rete elettrica e frane che bloccano le accessibilità stradali.

Una allerta tsunami locale è stata emessa inizialmente dalle autorità filippine, per poi essere revocata dopo poche ore quando i modelli non hanno indicato onde pericolose. I residenti, terrorizzati dalle scosse, molte delle quali successivamente classificate come repliche, hanno trascorso la notte all’aperto, spesso senza adeguate protezioni contro la pioggia e il freddo.

Le Filippine si trovano lungo il cosiddetto “Anello di Fuoco” del Pacifico, zona ad alta attività sismica. Quasi ogni anno il Paese registra scosse di media e forte intensità. Nel 2023 un sisma di magnitudo 6,7 aveva provocato otto vittime nella stessa area dell’arcipelago. Questa volta, il sisma del 2025 è uno dei più gravi dell’ultima decade.

Il Presidente filippino ha promesso un’azione rapida del governo e ha inviato ministri e soccorritori nelle zone colpite per coordinare il rilievo dei danni, il soccorso ai feriti e la fornitura di alimenti, acqua e ricoveri d’emergenza.


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