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Terremoto in Afghanistan: morti e feriti VIDEO

La Moschea Blu di Mazar-e-Sharif ha subito danni significativi, soccorsi difficili

di Dave Hill Cirio -


Durante la scorsa notte un terremoto di magnitudo 6.3 ha colpito il nord dell’Afghanistan, nelle vicinanze della città di Khulm, a circa 35 chilometri di profondità: morti e feriti.

La scossa nel sonno di Kabul

La scossa di terremoto che ha provocato morti e feriti è stata avvertita distintamente anche nella capitale dell’Afghanistan Kabul e nelle regioni limitrofe del Tagikistan, Uzbekistan e Turkmenistan.

L’area interessata si trova in una zona di compressione tra la Placca Indiana e quella Eurasiatica, nota per la sua elevata sismicità dovuta allo scontro tettonico tra queste masse.

Morti e feriti, danni alla Moschea Blu

Il bilancio provvisorio parla di almeno 20 vittime e circa 320 feriti, con numerosi edifici crollati, specialmente nelle province di Balkh e Samangan.

La Moschea Blu di Mazar-e-Sharif ha subito danni significativi, con mattoni caduti dalle pareti, seppur senza crolli strutturali. Le squadre di soccorso e di emergenza hanno già raggiunto le zone colpite per recuperare i feriti e supportare le famiglie colpite. Tuttavia, la gravità della situazione aumenta a causa delle condizioni infrastrutturali precarie.

Molte abitazioni nelle aree rurali sono costruite con mattoni di fango e legno, materiali poco resistenti ai sisma, e l’Afghanistan, povero di risorse, spesso fatica a garantire un’efficace risposta ai disastri naturali. Le difficoltà logistiche nelle zone isolate complicano ulteriormente le operazioni di soccorso e la distribuzione degli aiuti.

I soccorsi in Afghanistan

Le autorità locali stanno lavorando per aumentare la preparazione degli ospedali e delle strutture sanitarie, ma l’entità dei danni e il numero dei feriti potrebbero salire. Data la frequenza di terremoti nella regione, la situazione resta critica e richiede un coordinamento internazionale per fornire supporto tempestivo alle popolazioni colpite. La preoccupazione maggiore riguarda i possibili crolli di ulteriori edifici e la difficoltà nell’assicurare assistenza medica e umanitaria nelle aree più disagiate del paese.

Le autorità afghane hanno dichiarato che le operazioni di soccorso proseguono senza sosta per raggiungere le aree più isolate colpite dal terremoto. Il ministero della Salute ha confermato che la priorità è garantire la cura medica immediata e il trasporto ai feriti più gravi. Diverse organizzazioni internazionali hanno già risposto con l’invio di materiali di primo soccorso e operatori sanitari specializzati.

Inoltre, l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati ha espresso preoccupazione per le migliaia di persone senza tetto, evidenziando l’urgenza di tende e coperte.


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