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Tlc, Asstel chiede al Parlamento la revisione delle regole e più competitività nel radiomobile

di Alessio Gallicola -


Audizione per Asstel oggi a Palazzo Madama, presso la Commissione X (Industria) del Senato nell’ambito dell’esame del Disegno di Legge annuale per la Concorrenza. Secondo Asstel il contesto del mercato delle telecomunicazioni italiane è già caratterizzato da un livello elevatissimo di concorrenza. E allora i prossimi provvedimenti devono essere orientati a favorire l’esercizio dell’attività degli operatori, per andare nella direzione della massima semplificazione e del rafforzamento della stabilità e prevedibilità del quadro normativo.

Un approccio – viene fatto notare dall’associazione – in linea con quanto riportato dall’Autorità per la Concorrenza nelle pagine dedicate al settore nella sua segnalazione al Parlamento del marzo 2021.

Qui, un’importante esigenza dalla Filiera Tlc – non trattata nel disegno di legge nonostante la chiara indicazione espressa dall’AGCM – riguarda la presa in carico, da parte delle istituzioni, di un processo ordinato di revisione delle regole in tema di esposizione ai campi elettromagnetici, che possa favorire ulteriormente lo sviluppo della concorrenza infrastrutturale in ambito radiomobile. Ora, Asstel si aspetta che l’iter del provvedimento riprenda questo argomento.

“Si può lavorare per una revisione dei limiti elettromagnetici attualmente vigenti in Italia per gli impianti di telefonia mobile, nell’ottica di allinearli agli standard europei – sottolinea il presidente di Asstel, Massimo Sarmi –. Un intervento atteso da anni e che assume oggi un’importanza ancor più centrale per l’intero Paese: limiti meno stringenti consentirebbero infatti di accelerare il raggiungimento degli obiettivi di copertura del territorio nazionale in tecnologia 5G, cui il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza destina oltre 2 miliardi di euro. Il tutto sfruttando al meglio le potenzialità delle antenne già esistenti e riducendo il numero di quelle da installare ex novo”.

Ma c’è altro, nel ddl, che attira l’attenzione di Asstel. Contiene proposte orientate a facilitare la realizzazione di reti fisse, ad una maggior tutela dei consumatori nel settore dei pagamenti tramite credito telefonico e al rafforzamento della stabilità del sistema regolatorio attraverso miglioramenti nel processo di nomina del Collegio dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni.

D’accordo sul processo di nomina dell’AGCOM, sui rimanenti punti Asstel mentre su altri punti si punta ad “evitare che intenti condivisibili si traducano in norme che in realtà aumentano la complessità del settore. Il nostro suggerimento – dice Sarmi – è di evitare prescrizioni eccessivamente dettagliate e di non procedere all’imposizione di obblighi di coordinamento, peraltro poco chiari nella loro declinazione operativa, che complicherebbero l’attività di realizzazione delle Reti VHCN nel momento in cui si deve invece sostenere il massimo sforzo per realizzare gli obiettivi del PNRR”.

Di uguale rilievo, “per evitare svantaggi competitivi a carico degli operatori, tenere conto della complessità di un mercato digitale in cui strumenti di pagamento e servizi di comunicazione convergono e che vede crescere la concorrenza di attori esterni al settore. Dobbiamo concentrarci su questo momento decisivo per promuovere investimenti e competitività del sistema-Italia”.


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