Cultura & Spettacolo

Tonino Carotone nostalgico-romantico l’ultimo degli artisti

di Redazione -


È un mondo difficile e vita intensa, felicità a momenti e futuro incerto’, verso cult di una canzone del celebre artista basco Tonino Carotone, 53 anni, che si riaffaccia in questi giorni nel panorama musicale italiano con un nuovo album Etiliko Romantico, appena uscito. A due anni da Whisky Facile, album tributo a Fred Buscaglione a 100 anni dalla nascita, Carotone esce in contemporanea con un album e un tour di dieci date. Un impegno a mantenersi sul filo tra novità e tradizione, tra inediti e cavalli di battaglia ventennali, come Me cago En El amor, uno dei brani più rappresentativi degli anni duemila, di cui nel nuovo album fa una personale rivisitazione insieme al maestro Mimmo Epifani, con il Circolo Mandolinistico di San Vito dei Normanni. Carotone è un artista anomalo, fuori da ogni logica di distribuzione e dalla sensibilità viva, che racconta apertamente al pubblico «sono uno che soffre moltissimo». 14 brani, tra inediti e nuove idee. «E’ un lavoro che parla di romanticismo, non di quello fatto di coccole, ma di pancia, di coraggio, di lotta. Questo album segna per me il superamento di un momento complicato. La perdita di mia madre e la pandemia che ci ha costretti a una solitudine dolorosa. È il mio album più sofferto». Da sempre sensibile alle problematiche dei diritti umani e civili è stato uno dei primi ribelli alla leva nei Paesi Baschi, subendone tutte le conseguenze, anche penali. Nell’ottobre del 2018 a lui ed agli altri renitenti alla leva militare viene intitolato nel Parque de la Insumisión (“Parco dell’insubordinazione”) a Pamplona, il primo monumento al mondo che ricorda i non caduti in guerra, ma che hanno lottato per un ideale comune: la pace. E questa malinconia traspare anche dal primo singolo El Ultimo Cliente, un autoritratto, che spesso, emblematicamente, si ritrova nella vita ad essere ancora seduto al bancone del bar, quando arriva la chiusura del locale. Una carriera che non segue i rigori della puntualità e un album ricco di duetti che seguono, invece, la pura chiave dell’emotività e dell’amicizia. «Ho deciso di duettare con Gino Paoli, dicono che entrambi abbiamo un carattere difficile, per questo abbiamo legato. Il risultato è una nuova versione di Il cielo in una stanza, contenuta in Etiliko Romantico». Poi il duetto con Piotta sulle note di Whisky, Tabacco e Venere, brano firmato dall’artista romano, secondo capitolo e sequel di Vino, tabacco e venere, che aveva già visto la coppia Piotta/Carotone alle prese con un duetto canoro. E ancora, la particolare Solcando le Onde, con il Piccolo Coro dell’Antoniano, per raccontare il tema della migrazione. «Ho pensato: chi meglio dei bimbi dello Zecchino d’Oro può raccontare un tema così universale e farlo senza connotazioni politiche?». Del resto, Carotone migrante lo è per attitudine e questo album contiene brani in cinque lingue diverse, poiché la sua stessa carriera si è sempre mossa tra i continenti. «La mia spinta è la condivisione, la musica è come la cucina. Comporre un piatto per te stesso è gustoso fino a un certo punto. Il bello viene quando puoi condividere. La musica, come la cucina, è passione da gustare insieme, per sentirsi meglio. Questo mi fa andare avanti in questa puta vita…».
Carotone arriva in Italia per la prima volta nel 1995 ma raggiunge successo e grande pubblico solo nel 2000 con l’album Mondo difficile. Ha collaborato con Manu Chao, Pietra Montecorvino, Roy Paci, Africa Unite e molti altri. Ma ha un grande amore nel cuore, l’Italia. «Ho trovato milioni di ispirazioni in Fred Buscaglione, Renato Carosone (ndr con cui ha inciso anche un’indimenticabile versione di Tu vuò fa’ l’americano), Celentano e Mina. Adoro il vostro modo di raccontare storie, di affabulare con la narrazione, in questo siete maestri. Sono innamorato delle vostre melodie e delle parole che ci cucite sopra».
In un’epoca di talent show è un artista lontano dal panorama attuale, da una discografia fatta di click e video ammiccanti. «Il mondo discografico ha le sue logiche, ma non riesco ad essere diverso da me stesso. Sono un cantante alla vecchia maniera, do il mio meglio dal vivo e sui piccoli palchi, così posso vedere lo sguardo di chi mi sta ascoltando. Sono un nostalgico romantico».


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