Torna a Napoli la Maddalena di Artemisia Gentileschi
E’ nella Maddalena Sorsock che Artemisia Gentileschi raggiunge uno dei livelli più alti della sua pittura.
La Santa, dalla pelle chiara, i capelli biondi e l’abito elegante, si staglia sullo sfondo scuro compiendo un movimento delicato e deciso e rivolge lo sguardo verso l’alto per parlare con Dio mentre con una mano si strappa dal corpo una collana di perle.
È il momento della sua conversione, sta abbandonando i beni per abbracciare la fede e il gesto che segna il suo cambio di vita. Una vita che l’ha portata ad abbracciare Dio con una fede umana e appassionata come, per esempio, la dipinge Giotto che la mette ai piedi di Cristo nella “Resurrezione e Noli me tangere” della Cappella degli Scrovegni. O come appare nella Crocifissione di Masaccio dove, inginocchiata, spalanca le braccia al cielo. Oppure come, nella Deposizione Baglioni, dove Raffaello la rappresenta mentre sfiora le mani di Gesù con i capelli sparsi sul seno a causa della corsa che ha fatto per raggiungerlo.
È la Santa più inquieta dalle reazioni più drammatiche perché Maria di Magdala aveva un amore tanto profondo per Gesù da rivoluzionare il suo essere più profondo e diventare così il modello per tutte le persone che trovano il coraggio di pentirsi dei propri peccati e rinunciare a una vita solo all’apparenza ricca e soddisfacente.
Lei è un personaggio perfetto per la sensibilità di Artemisia che la dipinge per la prima volta nella prima metà del 1620 a Roma, poi durante il suo soggiorno a Firenze nella seconda metà del decennio, e per ben due volte, la riproduzione della “Maddalena in estasi” di Roma e il quadro oggi in mostra a Santa Chiara, durante il suo soggiorno a Napoli. Dopo un breve periodo in Inghilterra, alla corte di Carlo I Stuart, nel 1639 la pittrice torna a Napoli e la sua Maddalena entra nella collezione dei Serra di Cassano che la custodiranno per secoli nel loro palazzo di Pizzofalcone finché, nel 1920, in occasioni di matrimonio di Maria Teresa Serra di Cassano con Alfred Sursock, la tela arriva in Libano.
I Sursock la espongono nella loro splendida villa nel cuore di Beirut, che il 4 agosto del 2020 subisce danni gravissimi a causa della terribile esplosione che dal porto deflagra nel centro storico. La Maddalena, salva per miracolo, viene raccolta tra le macerie, restaurata e riportata al suo splendore originario. Oggi dopo un’esistenza avventurosa come quella vissuta dal personaggio che ritrae e condivisa nella sua pittrice torna a Napoli e dà il via a un progetto che vedrà il complesso museale di Santa Chiara esporre i capolavori della storia dell’arte. Ad aprile 2025, per esempio, nell’anno del Giubileo e dell’800esimo anniversario del Cantico delle Creature, verrà inaugurata una grande mostra dedicata a Santa Chiara e a San Francesco.
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