Esteri

Torna il muro

di Redazione -


Clima sempre più teso tra l’Occidente e la Russia. “Considerata la più recente evoluzione del contesto internazionale e la crescente difficoltà nei collegamenti aerei e su strada in uscita dalla Russia, si raccomanda ai connazionali presenti in Russia di valutare se la permanenza sia necessaria e, in caso contrario, di lasciare il Paese”. Lo si legge in un comunicato pubblicato sul sito dell’ambasciata italiana a Mosca. Oggi alle 15 ora locale si terrà la cerimonia di firma dei trattati di adesione alla Russia dei territori dell’Ucraina dove si è tenuto il referendum. Lo ha riferito il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, precisando che l’evento si svolgerà nella Sala Georgievsky. Peskov, citato dall’agenzia Interfax, ha anticipato che il presidente Vladimir Putin terrà un discorso. A margine dello spettacolo (è previsto anche un concerto finale), lo “zar” incontrerà i leader delle autoproclamate Repubbliche di Luhansk e Donetsk nonché delle regioni di Kherson e Zaporozhzhia. “Lo storico volo con i leader dei territori liberati è atterrato a Mosca. E' storia, e a lieto fine”, ha commentato il numero due dell’amministrazione militare e civile di Kherson, Kiril Stremusov, in un messaggio su Telegram. Kiev si prepara a rispondere. “Il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky ha convocato una riunione del Consiglio nazionale di sicurezza e difesa dell’Ucraina”. Lo ha comunicato il suo addetto stampa Serhii Nikiforov su Facebook, aggiungendo che “ulteriori dettagli saranno annunciati prossimamente”. “Non accettiamo i referendum farsa e non accetteremo mai nessuna annessione dei territori ucraini occupati”, ha ribadito la portavoce della Commissione Ue, Dana Spinant. Contro i referendum si è espressa Berlino. “L’opposto di un voto libero” li ha definiti il ministro degli Esteri tedesco, Annalena Baerbock. “La gente è stata portata fuori casa e fuori dai posti di lavoro con le minacce e a volte anche con un’arma puntata addosso perché depositasse la scheda nell’urna”, ha dichiarato il ministro tedesco. La Turchia non ritiene valida la consultazione. Il ministro degli esteri, Mevlut Cavusoglu, è stato chiarissimo: “Non riconosciamo il risultato di questi referendum. Non abbiamo mai riconosciuto l’annessione della Crimea e abbiamo chiarito che non riconosceremo il risultato di questi referendum”. Helsinki, a partire dalla mezzanotte di ieri, ha interdetto l’ingresso ai turisti russi. La decisione è stata comunicata dal ministro degli Esteri finlandese Haavisto. L’annessione, per ora contrastata con le armi della dialettica politica, potrebbe dare il via a una nuova escalation militare, con un’offensiva russa per stabilizzare le regioni occupate. E continua ad allarmare l’opzione nucleare. Con le regioni occupate “ufficialmente” annesse alla Federazione Russa, Putin potrebbe reagire ai tentativi di riconquista di Kiev con l’uso di “armi nucleari tattiche”. Per il presidente russo l’Occidente cerca di aumentare le “tensioni” nei territori dell’ex Unione Sovietica. I Paesi occidentali, ha aggiunto Vladimir Putin, sono pronti a “mettere in pericolo ogni Paese, trasformandolo in un epicentro di crisi, provocando rivoluzioni colorate e bagni di sangue”.


Torna alle notizie in home