Tra salsedine, cloro e cattive abitudini, la chioma si trasforma in paglia. Altro che filtri salva social: servono costanza, protezione e meno fesserie
di ANGELINA DE SANTIS
L’estate è quella stagione che ti promette libertà e spensieratezza ma che in realtà massacra la cute e i capelli senza alcuna pietà.
Sole, salsedine, cloro, caldo e sudore trasformano i capelli in un campo di battaglia dove a rimetterci sono sempre loro, più secchi di una foglia in autunno o più unti di una pizza fritta.
Eppure molti fingono di non vedere, convinti che basti un selfie con la scritta #beachvibes per far credere al mondo che tutto sia sotto controllo, quando invece la realtà è che a settembre si torna a casa con le lunghezze bruciate, doppie punte che fanno provincia e un cuoio capelluto che urla vendetta. I capelli in estate hanno bisogno di una cosa sola: cura. Non è difficile, ma tocca rassegnarsi all’idea che non bastino i soliti shampoo da discount presi tanto per lavarsi via il sale.
Serve idratare, nutrire, proteggere.
Non parliamo di stregonerie, ma di prodotti che contengano davvero sostanze idratanti, maschere che restituiscano acqua e vitalità, spray con filtri solari che non siano marketing ma scudi veri.
Esistono perfino sostanze come la sericina, la proteina della seta, che avvolge il capello e lo protegge dall’attacco degli agenti esterni: roba seria, non favole da influencer.
E sì, i trattamenti alla cheratina, se fatti come Dio comanda, sono un’ancora di salvezza, non solo un nome da parrucchiere fighetto.
Poi c’è la questione protezione: non basta spalmarci la crema sul naso e pensare che la chioma sia invincibile.
Al mare o in piscina serve sciacquare i capelli subito, perché cloro e sale non perdonano, e smetterla con le acconciature tirate che rompono i fusti già provati. E per favore, un cappello non è un insulto al glamour: può evitare di trasformarti in un cespuglio arrostito.
E poi c’è il capitolo delle abitudini idiote che non ammetterà mai nessuno: gente che si mette al sole con l’olio solare direttamente sui capelli, convinta che l’effetto bagnato sia “chic”, quando in realtà è come friggere patatine a fuoco vivo. Oppure chi si ostina a fare shampoo aggressivi tutti i giorni per “toglier via il sale”, senza capire che così si spogliano i capelli di ogni difesa naturale.
E ancora quelli che escono dall’acqua e si sdraiano al sole con la testa a cuocere, manco fossero merluzzi lasciati scongelare sul balcone. Il risultato è sempre lo stesso: chioma devastata, e la colpa non è dell’estate cattiva ma della sciatteria programmata.
Altro capitolo, quello interno: se uno pensa che basti spruzzare due prodotti dall’esterno e sei a posto, è decisamente fuori strada.
La salute dei capelli dipende anche da quello che uno butta dentro lo stomaco. Vitamine come la A, acido folico, biotina e coenzima Q10 non sono dettagli: sono alleati concreti per evitare che la chioma si spenga.
Chi segue diete improvvisate in estate per rientrare nel costume, oltre a soffrire la fame, si ritrova pure con capelli che cadono a manciate.
Complimenti.
La haircare estiva, per dirla senza giri di parole, non è Instagram,ma quella cosa che si chiama volgarmente costanza.
Lavaggi delicati, maschere nutrienti due volte la settimana, meno piastre e phon bollenti, più oli vegetali e vitamine. Una roba che richiede disciplina, quella parola che la maggior parte delle persone non conosce.
Perché è sempre più comodo lamentarsi della chioma che sembra paglia piuttosto che ammettere che non si è fatto nulla per evitarlo.
Alla fine l’estate è la stagione della verità: ti sbatte in faccia se sei stato pigro. E non si pensi che che basti il colpo di parrucchiere a settembre: quello è un rattoppo, non una resurrezione. Se i capelli li bruci in estate, non c’è taglio miracoloso che tenga, ti ritrovi solo con meno lunghezza e la stessa faccia da scemo che non ha avuto la costanza di prevenire.
Vuoi capelli sani? Devi sudarteli. Altrimenti continua pure a riempire il feed di foto in controluce, tanto non c’è filtro che possa nascondere una chioma sfatta.
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