Trapianto di capelli, la Turchia domina il mercato. Le cliniche sono sicure?
Il trapianto di capelli è diventato un argomento sempre più discusso, specialmente tra coloro che, superati i cinquant’anni, si trovano ad affrontare una perdita di capelli superiore alla norma, un problema che colpisce quasi metà della popolazione occidentale con parte di questa che si riversa in Turchia. Questa problematica ha dato vita a una vera e propria battaglia commerciale, con il settore del trapianto di capelli che emerge come protagonista indiscusso di un sofisticato gioco di marketing.
Da un lato, le cliniche turche dominano il mercato grazie a un’efficace strategia di marketing digitale. Bombardano la rete con offerte estremamente allettanti, che attirano migliaia di persone da tutto il mondo, inclusi numerosi italiani. Il fattore di maggiore attrazione? Sicuramente i prezzi, che rimangono decisamente competitivi rispetto a quelli offerti in altre parti del mondo, come l’Europa o il Nord America.
Dall’altro lato, però, molte cliniche europee mettono in guardia chi desidera sottoporsi a un trapianto, avvertendo sui possibili rischi legati a una scelta imprudente. Ci sono strutture in Turchia che, secondo alcune fonti, impiegherebbero personale non adeguatamente qualificato, arrivando persino a reclutare ex tassisti per svolgere compiti sanitari, sollevando seri dubbi sulla sicurezza delle procedure.
Secondo quanto riportato dal settimanale tedesco Die Zeit, nel solo 2022, oltre mezzo milione di stranieri si sarebbero recati in Turchia per sottoporsi a un trapianto di capelli, con la speranza di recuperare la chioma perduta. La domanda crescente ha fatto sì che le cliniche turche arrivassero a trattare una media di oltre 1.300 pazienti al giorno, senza pause, nemmeno durante le festività.
L’esperienza del paziente spesso inizia già all’aeroporto di Istanbul, dove viene accolto da lussuose auto e trasferito gratuitamente in clinica. Molte strutture offrono pacchetti completi che includono anche il soggiorno in hotel di lusso, situati in prossimità dei luoghi più iconici della città, come il Palazzo di Topkapi o il quartiere di Besiktas, riducendo così i costi per il paziente a quasi zero.
Le cliniche di maggiore prestigio dispongono di interpreti per facilitare le comunicazioni tra paziente e medici, spesso complessi e delicati, oltre a un servizio di assistenza multilingue, che include almeno inglese, spagnolo, italiano e albanese. Queste strutture offrono, inoltre, una garanzia di soddisfazione, con formule “soddisfatti o rimborsati”, cercando di rassicurare i pazienti sui risultati dell’intervento.
In alcuni casi, le cliniche turche hanno persino aperto laboratori in paesi come Italia, Albania, Germania e Regno Unito, dove i candidati possono effettuare esami preliminari prima di recarsi in Turchia per il trattamento vero e proprio.
Tuttavia, non manca una crescente opposizione al marketing aggressivo delle cliniche turche. Negli ultimi mesi, soprattutto all’interno dell’Unione Europea, si è diffuso un vero e proprio contro-marketing, che mira a informare i consumatori sui potenziali rischi di rivolgersi a strutture poco affidabili. Da Londra, per esempio, la Wimpole Clinic ha pubblicato una guida dettagliata in cui elenca ben 16 possibili trappole legate al trapianto di capelli in Turchia.
La clinica britannica sottolinea che, sebbene il costo medio di un trapianto di 2.000 follicoli a Istanbul sia attorno ai 1.738 euro – una cifra inferiore a un terzo rispetto ai prezzi praticati nel Regno Unito – queste tariffe così basse sono spesso il risultato di tagli sui costi relativi alla sicurezza e alla qualità del personale impiegato.
Alcune cliniche turche, infatti, accettano ogni paziente, anche coloro che non hanno realmente bisogno di un trapianto, e che potrebbero gestire la caduta dei capelli con metodi meno invasivi, come integratori o trattamenti farmacologici. Inoltre, un altro problema rilevante riguarda la cosiddetta “riserva” di capelli: molte cliniche utilizzano la tecnica FUE, che consiste nel prelevare follicoli dalla nuca e trapiantarli nelle zone calve, ma in alcuni casi prelevano troppi follicoli, compromettendo la possibilità di futuri trapianti.
La Wimpole Clinic conclude affermando che nessuna clinica, nemmeno la migliore al mondo, può garantire il successo totale di un trapianto di capelli, e che una parte significativa degli interventi presenta ancora margini di fallimento.
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