Cronaca

Tre sparatorie a Minneapolis: tre morti VIDEO

Sangue nelle strade degli Usa: tre episodi diversi, indagini per verificare se siano collegati

di Dave Hill Cirio -


Tre sparatorie diverse a Minneapolis negli Stati Uniti tra ieri ed oggi: grave il bilancio, almeno tre morti.

Tre sparatorie, tre morti

La prima, definita dalle autorità “di massa”, è avvenuta nei pressi della Cristo Rey Jesuit High School: ha causato la morte di un uomo e il ferimento di altre sei persone.

Una sparatoria avvenuta intorno alle 13:30 ora locale. Le sparatorie successive sono avvenute rispettivamente alle 20:00 di ieri sera e poco dopo le 2:00 di oggi, secondo la polizia di Minneapolis, che afferma che non è chiaro se le tre siano collegate.

La seconda è avvenuta nell’isolato 2700 di Third Avenue South, mentre la terza è avvenuta nell’isolato 800 di Hennepin Avenue, nel centro della città.

In totale, le tre sparatorie hanno causato la morte di tre persone.

Il commento della polizia

“Il livello di violenza armata in città negli ultimi giorni è profondamente inquietante”, ha dichiarato il capo della polizia di Manitoba, Brian O’Hara, in una nota. “In tre diverse sparatorie con più vittime, otto persone sono rimaste ferite e tre hanno perso la vita. I nostri pensieri sono rivolti alle vittime che hanno perso la vita, a coloro che ora stanno lottando per riprendersi dalle ferite e alle famiglie e ai membri della comunità colpiti”.

Le reazioni delle autorità locali, gli interventi assicurati nelle strade

Il governatore del Minnesota Tim Walz ha definito l’evento “un orribile atto di violenza” e ha espresso preghiere per i bambini e gli insegnanti coinvolti. Il sindaco di Minneapolis, Jacob Frey, durante tutto il periodo tra la sera e la notte scorsa e gli eventi odierni, ha guidato un team incaricato di monitorare la situazione, attivando le misure di emergenza necessarie: al termine degli interventi ha ringraziato le forze dell’ordine per la risposta efficace assicurata e garantito che non c’è più pericolo per la comunità.


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