Politica

Tremonti incoerente? Semmai i suoi ex partiti

di Giovanni Mauro -

GIULIO TREMONTI


Giulio Tremonti si candida con FdI e c’è chi gli rinfaccia di aver cambiato con nonchalance non pochi partiti nel corso della sua carriera. Una mancanza di coerenza dunque. A ben vedere, in realtà, il quattro volte ministro dell’Economia con i rispettivi governi Berlusconi, ha cambiato partito quando il partito in questione non rispecchiava più la sua concezione di politica economica. Sì è vero: è passato dai socialisti ad Alleanza Democratica per poi approdare al Patto Segni e una volta eletto alla Camera entrare in Forza Italia. Più di recente è stato eletto senatore con la Lega Nord per poi passare con Rinascimento di Sgarbi. Domenica l’annuncio della candidatura con il partito della Meloni. Ebbene, Tremonti cambia partito perché non cambia visione del mondo. Lui che ha scritto per anni sotto pseudonimo sul Manifesto e che da sempre critica il globalismo oggi si ritrova in FdI perché promuove per l’appunto la deglobalizzazione. Un grande economista, il miglior tributarista, la nemesi di Monti e del dem Cottarelli, che lo sfiderà in Lombardia: male hanno fatto i partiti che hanno cambiato la (sua) politica economica.


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