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Trentino, rifugio rifiuta di accogliere cagnolina in difficoltà e scoppia la polemica

di Francesca Petrosillo -


Trentino, rifugio rifiuta di accogliere cagnolina in difficoltà e scoppia la polemica

Nel cuore delle Dolomiti, una vicenda di maltempo e mancata solidarietà sta sollevando polemiche. Una coppia di escursionisti, colta da un violento temporale con grandine il 15 agosto in Val di Fumo (Trentino), ha cercato rifugio insieme alla loro cagnolina anziana di 14 anni, bagnata e infreddolita. Convinti che un rifugio fosse sinonimo di protezione, hanno chiesto di poter entrare almeno per pochi minuti, ma la risposta del gestore è stata netta: «Qui i cani non entrano». Anche la proposta di sostare solo nell’ingresso è stata respinta con toni sprezzanti: «Il cane non è mica un bambino».

A quel punto, altri escursionisti sono intervenuti, prestando coperte e aiuto alla coppia, che è riuscita a scaldare la cagnolina grazie a un fornelletto portatile. Fortunatamente l’animale si è ripreso, ma l’amarezza per l’episodio è rimasta profonda. Quando i due hanno fatto notare al gestore la gravità della situazione, la reazione è stata ancora più aggressiva, con minacce verbali e un collaboratore che avrebbe persino tentato di spingerli via. Il commento finale del gestore, riportato dal racconto della coppia, è stato: «Tu puoi entrare, il cane resta fuori a morire».

Il post pubblicato da Luca sui social è diventato virale, sollevando un acceso dibattito non solo sul singolo episodio, ma sul senso dell’accoglienza in montagna. La coppia ha riconosciuto che il regolamento del rifugio vietava l’accesso ai cani, ma ha sottolineato che in una situazione di emergenza umanità ed empatia dovrebbero prevalere sulle regole. Luca ha ricordato anche che negare aiuto a un animale in pericolo potrebbe rientrare nei comportamenti puniti dalla legge (articolo 544-ter del Codice Penale).

La vicenda ha scatenato migliaia di commenti, con grande solidarietà alla coppia. Il gestore del rifugio non ha commentato la vicenda. Intanto, il deputato trentino della Lega Andrea de Bertoldi ha annunciato un’interrogazione parlamentare per chiarire l’accaduto. Ha parlato di un episodio «grave e contrario alle normative di tutela degli animali» e di una «brutta pagina per l’accoglienza trentina». Ha inoltre promesso un intervento presso le autorità competenti affinché casi simili non si ripetano, ribadendo che gli animali da compagnia meritano rispetto, dignità e protezione.


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