Attualità

Treviso, arrestato il “salvatore” delle aziende: truffa alla Ue

di Ivano Tolettini -


Flavio Zanarella, imprenditore padovano e responsabile sviluppo Pmi di Federcontribuenti, è ai domiciliari su richiesta della Procura europea di Venezia e della Procura di Treviso per una presunta truffa sui fondi Pnrr da 486mila euro.

Per Flavio Zanarella l’accusa è di associazione a delinquere

Zanarella, già noto per le sue attività di salvataggio aziendale, è accusato di aver promosso un’associazione a delinquere finalizzata all’acquisizione fraudolenta di società, allo svuotamento delle loro attività e successiva bancarotta. Secondo le indagini, assieme ad altre 10 persone indagate, avrebbe utilizzato un sistema rodato per ottenere fondi europei e nazionali destinati alle piccole e medie imprese, producendo false attestazioni e certificazioni. Gli inquirenti ipotizzano che le aziende coinvolte avrebbero ricevuto i finanziamenti per poi risultare insolventi e fallire.

L’attività del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza ha già portato al sequestro preventivo dei 486mila euro. Inoltre, quattro società riconducibili a Zanarella avrebbero presentato documenti falsi per accedere ai fondi. Le accuse comprendono la realizzazione di progetti inesistenti e l’arricchimento personale attraverso schemi di svuotamento patrimoniale. Le aziende sarebbero state fatte fallire dopo aver incassato le risorse pubbliche.

L’indagine, che si inserisce nel quadro della tutela dei fondi del Pnrr e delle risorse comunitarie, mette ora Zanarella al centro di un nuovo caso giudiziario. Dalle indagini è emerso che il principale indagato, che amava definirsi un “business angel” di aziende in difficoltà, avrebbe in realtà diretto in modo occulto due società trevigiane appartenenti alla sua “rete”: una di Casale sul Sile, specializzata nella costruzione di impianti per la trasformazione alimentare,  e l’altra di un paese contiguo, attiva nella progettazione, costruzione e collaudo di attrezzature ad alta tecnologia.

Attraverso una serie di presunte truffe e malversazioni, sarebbe riuscito a ottenere in maniera illecita circa 1,7 milioni di euro di finanziamenti pubblici erogati da Simest spa, destinati a sostenere programmi di crescita aziendale, come ad esempio quelli legati all’internazionalizzazione delle imprese. “Il mio assistito dimostrerà la propria estraneità ai fatti contestati”, afferma la difesa.


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